lunedì 30 dicembre 2019

RECENSIONE de “Un anno felice” di Chiara Francini in COLLABORAZIONE con autrice


RECENSIONE de “Un anno felice” di Chiara Francini in COLLABORAZIONE con autrice 

Editore
Rizzoli
Data di pubblicazione
25 giu 2019
Lunghezza del libro
345 pagine 

UNA FRECCIA PUÒ USCIRE DA UNA FERITA, MA IL RICORDO RIMANE CONFITTO NEL CUORE. 

Recensione 
“Melania è il suo secondo nome. Ha trentacinque anni ed è piccola. Bassa, con polsi sottili e un’aritmia nello sguardo come se i suoi occhi scivolassero su tutto per non più di pochi secondi, ma sempre ingordi. Si chiama Beatrice per via di Dante. Si chiama Melania per Via col vento..“

Melania, un giorno qualsiasi, incontra Axel, uno svedese atipico, dai tratti mediterranei, ed è subito alchimia, attrazione.

“Quel suo amore è come il corpo di Cristo, da ingoiare, senza romperlo.”

Una mattina, dopo quattro giorni di frequentazione si sveglia e pensa che non seguire la felicità (o almeno quello che lei crede che sia) sia una cosa da matti, perché l’innamoramento è il caos, la destabilizzazione più radicale e non bisogna temere, ma assecondare con coraggio e incoscienza questa magnifica disarmonia prestabilita.
Melania lascia tutto per lui: lavoro, casa, amici… Per la felicità, per l’amore? Purtroppo lo scoprirà ben presto.
Un distacco, una umiliazione, poi la successiva, tutto è freddo, ghiacciato.
Perché Melania è gioia di vivere, mangia a bocconi la vita, Axel è ghiaccio, inverno, noia e insicurezza. Piano piano, vivendo con lui, Melania invece di ingoiare bocconi di vita, ingoia bocconi di risentimento, indifferenza e non amore. Axel ha un modo maniacale, estremamente rigido di fare tutto, Melania si domanda troppo spesso se riesce, qualche volta, sentire in pieno qualche sentimento.
Tutto bianco e sordo attorno a Melania, la vita scorre sempre identica, la neve copre tutto, ed è come una mano che tappa le bocche e ammutolisce con la sua tonda potenza. Ormai è sempre più difficile comunicare e stargli vicino, anche se a lei basta che lui la guardi, l’abbia scelta, basta viva con lei per renderla felice.

“A volte il nostro bisogno di un segno d’amore è così grande che non ci importa cosa significhi esattamente o quanto dovremo pagarlo in seguito.“

Uno stile narrativo molto sofisticato, raro e prezioso, i termini usati sono aulici e ricercati, e rendono questo questo romanzo, un libro unico, ma richiedono “per i più“, l’uso costante di un vocabolario. 
Se lo consiglio a tutti? No, assolutamente, questo romanzo è una goccia di rugiada per l’animo, pregno di sentimenti ma anche di riflessioni… Con un finale assolutamente inaspettato e probabilmente la fiera coltellata finale.

UNA FRECCIA PUÒ USCIRE DA UNA FERITA, MA IL RICORDO RIMANE CONFITTO NEL CUORE 
4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

venerdì 27 dicembre 2019

RECENSIONE de “La casa delle voci” in collaborazione con casa editrice Longanesi


RECENSIONE de “La casa delle voci” in collaborazione con casa editrice Longanesi

Editore
Longanesi
Data di pubblicazione
2 dic 2019
Lunghezza del libro
400 pagine 

Sinossi 
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei.

Recensione
Premetto che è il primo libro di Carrisi che leggo, quindi questo non so se mi pone in situazione  di vantaggio o di difetto, fatto sta comunque che l’aspettativa era veramente alta, essendo l’autore decantato come uno dei maggiori maestri italiani del genere thriller. 
Fino a metà libro devo dire che Carrisi mi ha letteralmente inghiottito nel suo vortice folle, facendomi provare reali ed agghiaccianti brividi di terrore. 
Poi... non lo so... forse ci ha voluto svelare troppi indizi? Ci sono stati degli inevitabili cliché? Il problema è che sono arrivata a metà libro immaginando già il finale 😕
Forse la forte pubblicità mediatica intorno all’uscita del libro ha reso i lettori troppo esigenti e, a mio modesto parere, avrei preferito che l’autore, come mi aspettavo in un ottimo thriller psicologico, giocasse con la mente dei lettori fino all’ultima pagina e oltre...

📚📚📚 Voi l’avete letto? Che ne pensate? 📚📚📚
Per me è 3,5/5 ⭐️⭐️⭐️

mercoledì 18 dicembre 2019

RECENSIONE de “L’accordo perfetto” di Fabio Guaglione in collaborazione con autore


RECENSIONE de “L’accordo perfetto” di Fabio Guaglione in collaborazione con autore 

Editore
Mondadori
Data di pubblicazione
29 ott 2019
Lunghezza del libro
324 pagine 

Recensione 
Un incipit strepitoso che prelude un inizio scoppiettante... 
Tante domande, paradossali, spietate, esami più o meno invasivi a cui vengono sottoposte le coppie per avere in cambio “l’amore eterno”...
Mark e Laura. Un uomo, una donna, una coppia. Completamente programmati e sintonizzati sulle stesse frequenze, marito e moglie felicemente sposati da oltre 5 anni. Ma un giorno come tanti, Mark torna da un viaggio e trova Laura mentre lo tradisce, ammanettata nel loro letto. 
La reazione di Mark è veloce, non riesce a connettere ed è disposto a fare qualsiasi cosa per salvare il suo matrimonio. Così trattiene Laura contro la sua volontà e la imprigiona nella loro stessa casa, perfetta, lussuosamente progettata da lei stessa. Inizia quella che si può definire una terapia di coppia obbligata; una trappola da cui Laura tenta di scappare in ogni modo, assecondando il marito. Un thriller distopico, ma nemmeno tanto lontano da una realtà perfettamente immaginabile, dove si può comprare tutto... anche la nostra anima gemella. E dal dialogo forzato escono le parole non dette, i segreti più cupi celati da sempre, una coppia che si scopre essersi mai conosciuta realmente. 
Ma la Crimson Heaven, non aveva dato per scontato che il loro rapporto d'amore fosse “Per sempre??” Purtroppo la verità risulta essere ben diversa. L’algoritmo e i calcoli matematici grazie ai quali hanno costruito un "matrimonio perfetto" si scontrano con la fragilità dell’animo umano e le sue infinite debolezze. 
A metà tra un episodio di una serie tv, e un racconto di George Orwell, questo thriller ci lascia senza fiato, e ci conduce in una spirale senza uscita. 
Molto consigliato. 
4,25/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

VI PIACCIONO I THRILLER PSICOLOGICI!?

lunedì 16 dicembre 2019

RECENSIONE de “La maestra dei passi avanti" in COLLABORAZIONE con autrice Federica Zeppilli


RECENSIONE de “La maestra dei passi avanti" in COLLABORAZIONE con autrice Federica Zeppilli

Editore
Capponi Editore
Data di pubblicazione
19 set 2019
Lunghezza del libro
290 pagine 

Recensione 
“Sono assorta nei miei pensieri quando vengo scossa da un rumore improvviso: un forte botto che proviene dall’alto. Penso che probabilmente la corrente avrà fatto sbattere le finestre del foyer. Resto in silenzio e pochi secondi dopo percepisco chiaramente il suono distinto di passi veloci. Io sono seduta in platea. Il teatro ha quattro ordini che lo sormontano. Alzo lo sguardo trattenendo il respiro. Una voce femminile, ferma e decisa. Mi alzo in piedi ma non vedo nulla. Sto cercando di capire chi possa essere entrato quando sento un grido soffocato. Mi si gela il sangue. Sta accadendo qualcosa di brutto e non so che fare. Comincio a sentire dei rumori più forti, dei colpi ripetuti, come se qualcuno stesse dando calci al muro. E tutto sta avvenendo in alto, alla mia destra, ma continuo a non vedere niente. Ho il cuore che comincia a battere all’impazzata e non riesco a muovermi. Il rumore dei colpi si attenua e adesso si sostituisce a quello di flebili rantoli agonizzanti. Infine il silenzio. Io ho le gambe paralizzate. Formicolano dall’inguine fino alle dita dei piedi.”

Chiara Palermi è un’insegnante di danza, che indirettamente assiste ad un omicidio proprio nel teatro dove di lì a poco si svolgerà il saggio di danza delle sue allieve.

“Sono sempre stata brava a scuola e sette anni fa mi sono anche laureata in legge con il massimo dei voti. I miei mi avrebbero probabilmente voluto avvocato. Io però ho deciso di fare altro, seguendo il mio istinto. Niente di strano. Ho sempre avuto l’innata tendenza a remare controcorrente. D’altra parte, e nonostante la fatica, sono follemente innamorata di questo mestiere.”

Impossibile non affezionarsi alla protagonista, Chiara è curiosa, a volte impacciata, tenera e  incredibilmente divertente. Si ritrova completamente immersa nelle indagini sull’omicidio di Marina, una sua allieva, perché appunto è una testimone indiretta, e in più anche perché è spinta dalla sua innata curiosità a indagare. E la sua testardaggine la metterà anche spesso in situazioni di pericolo, perché si improvviserà detective per scoprire la verità. In questo giallo ho amato lo stile narrativo molto maturo dell’autrice, pur essendo al suo primo romanzo, è un mix perfetto di giallo, sentimento, divertimento e di emozioni. 
La protagonista, e tutti i coprotagonisti sono descritti perfettamente, ho amato anche l’ambientazione romana, i luoghi descritti, quando Chiara li perlustra con il suo motorino 🛵
Insomma un romanzo giallo, divertente e romantico al tempo stesso. Mi ha particolarmente divertito anche il personaggio del commissario Lorenzi, o come lo chiama Chiara: il sosia in divisa di Patrick Dempsey. Consiglio vivamente questo romanzo a tutti, una lettura piacevolissima. Per me è un 4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

“L’inchiostro delle pagine ha la capacità di risucchiarmi come in un buco nero e portarmi in una dimensione dove conoscere personaggi straordinari in cui sperimentare amore, vendetta, guerra passione ma senza restarne intrappolata.
Un buon romanzo può fare proprio questo: ti rapisce ma quando ne hai voglia ti riporta a casa.”

sabato 14 dicembre 2019

INTERVISTA a Sara Recordati di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Sara Recordati di Tantilibriecaffe 


✔️ Prima di tutto raccontaci un po’ di te: il tuo lavoro, le tue passioni, i tuoi interessi?
Ciao a tutti, sono una giornalista esperta di cinema. Scrivo sul settimanale Gente, dove intervisto attori, registi e tanti personaggi dello spettacolo. Da ragazza sognavo invece di fare la curatrice di mostre perciò mi sono laureata in Storia dell’arte e per un po’ ho fatto esperienza a New York. È una passione che coltivo ancora. Nel mio romanzo “La figlia sconosciuta” ho immaginato che la protagonista, Francesca, fosse figlia di un grande pittore: mi è piaciuto ricreare il mondo di suo padre, dallo studio alla galleria dove espone, e poi far frequentare a Francesca alcuni fra i musei che amo di più. I miei interessi comunque sono vari, amo tantissimo anche leggere (non si può scrivere senza leggere) e guardare le serie TV, che pure hanno nutrito parecchio il mio romanzo. Francesca è una donna imperfetta, che tenta di fare i conti con il suo passato e i propri limiti proprio come le figure femminili che abbiamo imparato ad amare in tante serie televisive recenti: da “Le regole del delitto perfetto”, a “Sharp Objects”, a “Big Little Lies”.


✔️ Parlaci del tuo libro “La figlia sconosciuta”... come mai hai scelto proprio questo titolo?!
È un titolo che reca in sé una contraddizione (come fa un figlio a essere sconosciuto?) e questo mi piace molto. Tutti noi siamo molteplici e abbiamo lati contrastanti: una parte in luce, bella e presentabile che mostriamo volentieri sui social e una più in ombra di cui magari ci vergogniamo o che addirittura rifiutiamo di vedere. La protagonista del romanzo, Francesca, è sconosciuta a suo padre che essendo un grande artista è troppo concentrato su sé stesso e quasi nemmeno la vede, la denigra e le dice che non vale molto (un po’ come ha fatto la società patriarcale nei confronti delle donne, per secoli). Ma è sconosciuta anche a sé stessa: come tutti noi che ci mettiamo una vita a capire chi siamo veramente, che cosa ci fa stare bene davvero e di che cosa abbiamo sinceramente bisogno. A un certo punto lei non sa più chi è: se quella che presenta al mondo o quella che sente premere profondamente per uscire fuori, ma che le fa paura. Dovrà scegliere se avere il coraggio di essere sé stessa fino in fondo.

✔️ Oltre a scrivere ami anche leggere? Se sì quali sono i tuoi generi e autori preferiti?
Certo che amo leggere, è una delle attività che più mi danno gioia. E, come dicevo prima, non si può scrivere se non leggi. Tutti i grandi scrittori che ho letto dalla scuola media fino a oggi sono i miei maestri, da tutti ho imparato: da I promessi Sposi, ad Anna Karenina, da Milan Kundera, a Elsa Morante, a Salman Rushdie. Leggere è una tale meraviglia, come si fa a scegliere? Qui cito due esempi, forse i più vicini al mio romanzo: Stephen King, che nessuno si aspetta possa essere la fonte per un romanzo psicologico al femminile! Invece io amo la scrittura di genere, da ragazzina divoravo i suoi volumi, infatti ho cercato di dare al mio libro il passo di un thriller. E poi tutta la letteratura sudamericana e in particolare Isabel Allende e Jorge Amado: “ Dona Flor e i suoi due mariti” è molto presente ne “La figlia sconosciuta” che, a un certo punto, si divide tra marito e amante. Leggo anche gli scrittori contemporanei, per esempio quest’estate ho divorato “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci.

✔️ Hai in cantiere o stai pensando di scrivere un altro romanzo?!
Stai pensando di scrivere un altro romanzo?
Sì, lo sto già scrivendo, con grande fatica perché lavoro a tempo pieno in redazione e riesco a ritagliarmi solo i weekend e le vacanze. Lo faccio perché per me la scrittura creativa è una vera necessità: mi costa grande sforzo, ma è pure fonte di soddisfazione. In questi mesi nel mio (poco) tempo libero ho cominciato a scrivere anche una newsletter che mi diverte molto: prende spunto dalle numerose interviste che faccio per il mio giornale e dai moltissimi film che vedo. Amo ragionare sui temi che riguardano le donne e la parità, sul perché dovremmo essere tutti femministi, con leggerezza, profondità e irriverenza: al di là dei luoghi comuni. Mi piace moltissimo quando le persone mi scrivono per commentare. 
Grazie e alla prossima!
Sara Recordati

sabato 7 dicembre 2019

RECENSIONE de “Paradiso assassino” di Fabio Trombetti in collaborazione con autore


RECENSIONE de “Paradiso assassino” di Fabio Trombetti in collaborazione con autore 

Editore
NeP edizioni
Data di pubblicazione
22 feb 2019
Lunghezza del libro
148 pagine 

Bicchiere caffè ☕️ in cellulosa #giftedby Eco bio shopping colazione 🥞 Pandistelle

Recensione 
“Un Paradiso sotto il cielo, l’inferno sopra la neve…”
Questa è la dedica, cari amici lettori, che Fabio, l’autore, mi ha scritto sulla prima pagina del suo libro; quando l’ho letta ho pensato: “ma che bella questa dedica, sembra una strofa… Poi quando ho finito il thriller ho capito che in queste due righe è racchiuso il sapore e l’essenza del romanzo stesso. 
Devo dire che l’ho letto veramente tutto d’un fiato, il ritmo narrativo è veramente veloce e accattivante, mi sono ritrovata alla fine del libro dicendo: “Wow, ma è già finito?“ 
La storia narra di Nico, il protagonista, che per staccare la spina dal lavoro e da una relazione appena finita, si reca a Paradiso, un paese molto piccolo situato nelle Alpi che conta poche decine di persone.
È fine ottobre, ed una insolita nevicata paralizza il paese isolandolo, qui Nico si troverà ad affrontare dei misteri e delle situazioni inspiegabili, al limite del paranormale.

“Tra infinite parentesi malmesse e indubbie sfortune immeritate la sua vita a partire dai “venti” era stata bruciata in investimenti sbagliati; era ora di cambiare registro, e forse proprio per scaramanzia non disse, la mattina precedente, di essere entrato nei 30. Non più parole, non più festeggiamenti per deludere poi un’aspettativa risolta in un epilogo infelice. Soltanto emozioni, vivere il momento, e fidarsi col cuore, più che con la testa. Ora c’erano Astrid, Franz, e Klara. Quella che finalmente, dopo tanto peregrinare in giro per le sue insicurezze affettive, poteva chiamare “famiglia”! E che stava per dargli, come ogni famiglia che si rispetti, il primo dolore.”

Lo stile dell’autore è veramente scorrevole, discorsivo, sebbene non tralasci minimamente le descrizioni dei luoghi, delle emozioni, dei personaggi, facendoci immergere completamente nella trama; la neve, il mistero, i colpi di scena, sono agghiaccianti, e fanno provare al lettore veri e propri i brividi.
Verso la fine del libro si penserà quasi di trovarsi in un fantasy, invece l’autore ci darà una spiegazione per tutto, rimettendo tutti i tasselli mancanti al loro posto. 
Un buon thriller, adrenalinico e sconvolgente.
4/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

VI PIACCIONO I THRILLER UN PO’ CUPI E MISTERIOSI?!?

mercoledì 4 dicembre 2019

INTERVISTA a Marcella Ricci di Tantilibriecaffe in collaborazione con Maratta Edizioni


INTERVISTA a Marcella Ricci di Tantilibriecaffe in collaborazione con Maratta Edizioni

✔️ Prima di tutto parlaci di te: quali sono le tue passioni, i tuoi hobbies, il tuo lavoro....
Sono una biologa appassionata di animali e natura, che sono da sempre la mia passione più grande. Ho due lavori: insegno biologia e chimica alle scuole superiori e gestisco un’attività di educazione ambientale e divulgazione naturalistica rivolta ai turisti di hotel e resort, in Italia e all’estero. Ho viaggiato moltissimo, sia in Italia che nel mondo, lavorando in posti bellissimi come la Baja California, le Maldive, il Kenya e il meraviglioso Mediterraneo. Adoro la barca a vela, con cui faccio avvistamento cetacei in Liguria, per conto di una scuola di vela, adoro i gatti, leggere e scrivere (ovviamente), e viaggiare il più possibile.

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi e cosa vuoi trasmettere ai tuoi lettori?
Mi piace immaginare storie e situazioni, persone che vorrei conoscere o vedere. Per cui mi piace scrivere di questi personaggi che mi immagino…😉
Ai miei lettori voglio trasmettere il messaggio che anche un’esordiente può scrivere bene,  e spero sempre che i miei romanzi (ne ho pubblicati 3) suscitino emozioni sia belle che brutte, perché la cosa peggiore in un romanzo è che non susciti nulla in chi legge.

✔️ Parliamo del tuo romanzo “La vita di noi due”. Com’è nata la storia?
Diciamo per metà rifacendomi a un amico che faceva il lavoro del protagonista, il pilota di voli a lungo raggio, anche se Francesco, nel libro, è ovviamente molto diverso da quello che avevo conosciuto. Mi piaceva l’idea di parlare di una persona con un’occupazione così insolita, che ai tempi mi aveva molto incuriosito, e ho provato a descrivere come poteva essere la sua vita, ovviamente documentandomi. Francesco adora il suo lavoro, ma non essendo mai a casa qualche problemuccio, diciamo così, insorge nella sua vita coniugale e anche quando si ritrova single… l’altra metà del libro si svolge alle Maldive, dove ho lavorato  per mesi, e il personaggio femminile si ispira proprio al lavoro che facevo e che adesso fanno i miei collaboratori: la biologa marina in un villaggio turistico. Aurora, che lavora lì da mesi, è un po’ come Francesco: una vita in giro per il mondo, con le soddisfazioni e le difficoltà che questo provoca. Il loro incontro riuscirà a risolvere questo “problema” che entrambi hanno? O ci penserà lo tsunami che il 26 dicembre 2004 ha sconvolto l’oceano Indiano???? Questa tragedia l’ho vissuta indirettamente, ero alle Maldive per lavoro la settimana prima di quella fatidica data, e molti miei collaboratori erano lì o lo hanno vissuto, come riportato da me  nelle note finali del libro. Mi piaceva l’idea di parlare di questa tragedia, ormai successa 15 anni fa.


✔️ Oltre a scrivere ami anche leggere? Se sì, quali sono i tuoi generi e autori preferiti?
Sì, anche se ho poco tempo. Mi piacciono i thriller, gli storici, la fantascienza. Non ho autori preferiti, dipende dalla trama del libro. Mi piacciono anche i saggi su natura e astronomia, ne ho parecchi.

martedì 3 dicembre 2019

RECENSIONE de “Il labirinto rosso” in collaborazione con autrice Barbara Sarri


RECENSIONE de “Il labirinto rosso” in collaborazione con autrice Barbara Sarri

  • Data di pubblicazione: 5 nov 2018
  • Editore: HarperCollins Italia
  • 133 pagine 

Cari amici lettori, eccoci qui con la seconda indagine della nostra particolare detective Isabel Blanco. La storia si apre subito con un selfie, ma un selfie di un cadavere....

“La morte è notizia e come tale deve essere fotografata, filmata e postata. Siamo cambiati in quest’era digitale, che ci porta a stare sempre a testa bassa sui telefoni, ovunque, qualunque cosa si faccia. La testa china, un tempo, si usava per una riflessione, per un esame di coscienza, per pregare… Il nuovo Dio è oggi la rete e noi, spesso inconsapevolmente, ne siamo adepti.“

Isabel è su un treno diretto a Milano e si trova spettatrice di un assassinio, che avviene nella sua carrozza poche file più avanti, di un’anziana signora.
Da qui parte subito l’indagine che inizialmente si svolge a Firenze. Isabel viene subito affiancata al commissario Romeo Mazzarri, e tra i due lo sappiamo che c’è un certo feeling… Anche in questo thriller, da ritmo serrato, di base abbiamo la protagonista Isabel, che come nel primo libro si scopre invischiata nuovamente in un’inchiesta che parla di violenza su una ragazza.

“Ognuno trova il suo personale riscatto contro la violenza. È la risposta che bisogna dare per continuare a vivere e ad amarsi dopo che altri non lo hanno fatto. C’è chi lo fa ballando, c’è chi l’ha fatto con l’arte e come Artemisia Gentileschi, c’è chi ritrova la voce che ha perso con un violino. È un modo per dire: torno a parlare, ad affermare l’essenza d‘esistere.”

In questo giallo-thriller si alternano mistero, (Isabel avrà a che fare con il mondo esoterico, con tanto di streghe e riti propiziatori), e una sottile e piacevole ironia, che terranno incollato il lettore.
Una cosa è sicura, Isabel Blanco, mai come in questo secondo volume è empatica e umana, attenta ai colori e sapori, immersa completamente nel caso, riesce a  entrare subito in sintonia e capire le persone, abbattendo le barriere e gli scudi che si creano.

“Il dolore può schiacciarti, dominarti, annientarti ma anche renderti forte, non invulnerabile perché non è possibile esserlo, ma si può guarire e tornare a sorridere.“

Insomma, anche in questo libro, la Sarri continua la sua missione di sensibilizzazione riguardante la violenza sulle donne. Isabel è un po’ la trasposizione di Barbara Sarri, che tramite l’insegnamento del flamenco aiuta tantissime donne vittime di abusi, nei centri antiviolenza: Una rosa 🌹 non un pugno 👊 
4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

sabato 30 novembre 2019

INTERVISTA a Jimi B. Jones di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Jimi B. Jones di Tantilibriecaffe 

✔️ Prima di tutto parlaci di te: quali sono le tue passioni, i tuoi hobbies, il tuo lavoro....
Descriversi non è poi così facile come sembra. A volte faccio fatica anche io a capire chi sono. Orientarsi tra quotidianità e passato è un po' disorientante. Sono cambiato molte volte nel corso degli anni e penso che ancora tante cose debbano cambiare di me. Provo ad immaginare tre elementi o oggetti che possano in parte descrivermi. Vediamo ... il fuoco, un violino ed un arco con una freccia. Il fuoco rappresenta il mio lato fortemente passionale. Amo molto la vita, le sfide, mettermi a prova ogni giorno senza paura. Quello che viene viene, ripeto spesso a me stesso. Non ho rimpianti. Molte volte si perde e basta, ma molti sono i momenti di soddisfazione che mi hanno ricompensato di tanta fatica e dedizione. Il violino invece rappresenta la mia passione per la musica e per lo strumento. Amo suonarlo di sera, esercitarmi, provare qualche brano o scriverne uno io. L'arco e la freccia rappresentano la mia voglia di centrare un obiettivo. Sì, ho bisogno sempre di puntare qualcosa, di avere un bersaglio preciso, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sogni da realizzare. E poi l'arco e la freccia mi ricordano che sono un sagittario. Anzi, il più sagittario che c'è.

✔️ Parlaci del tuo romanzo particolare e meraviglioso “Tiger blues”. Com’è nata la storia? Da chi o cosa hai tratto ispirazione?
Scrivere è una passione che coltivo sin da quando ero ragazzo. Non è stato un impegno sempre costante. Crescendo ho dovuto rinunciare a tante cose. Soprattutto scrivere e suonare per concentrarmi su obiettivi più concreti che mi avrebbero appunto assicurato un futuro. Poi verso i 40 anni (non sono così vecchio poi …) ho sentito il bisogno di rinnovarmi, di riportare la mia esistenza su un binario che da tanto tempo avevo abbandonato. Piano piano mi sono riaffacciato alla finestra della mia vita ed è cominciato dunque un periodo di intensa riflessione. Ricordo di quel particolare momento i sogni notturni. Ero tormentato da una figura femminile sconosciuta, da eventi catastrofici. Vivevo nei sogni, in modo forse anche più realistico, quel senso di impotenza e prigionia nel quale mi ero da tempo cacciato. E proprio un sogno mi ha dato lo stimolo per partire con questo romanzo. Da lì è cominciato tutto.

✔️ Ami leggere? Se sì, quali sono i tuoi autori e generi preferiti?!
Sì leggo ed ho letto tanto nella mia vita. Sono molto legato al movimento della beat generation. Quando avevo 15 anni andavo pazzo per Kerouac, Allen Ginsberg e tanti altri. Io trovo nei loro libri una marcata e profonda linea esistenziale, moderna, spesso tormentata.  Tanti sono comunque stati i maestri che mi hanno ispirato. Non ultimo i testi di molte canzoni. Dai Beatles ai Rolling Stones ... beh in fondo Bob Dylan ha vinto un Nobel per la letteratura e in parte conferma la mia idea. I testi musicali di quella generazione sono letteratura allo stato puro. A proposito, ho 42 anni. Quel tempo l'ho vissuto di riflesso, come molti miei coetanei. 

✔️ Come sta andando il tuo romanzo? Sei riuscito a farlo emergere tra i tanti libri che vengono pubblicati in Italia?
Tiger blues mi ha dato molte soddisfazioni. Ho ricevuto tanti messaggi su Instagram di gente che non conoscevo. Un commento in particolare l'ho ricevuto da molti e sinceramente non me lo aspettavo. Tipo "Accidenti, è finito troppo presto, mi stavo veramente divertendo". Un po' mi dispiace aver dovuto mettere la parola fine alla storia ma doveva comunque succedere. In fondo in quelle pagine c'è tutto, poi è anche giusto percorrere un po' di strada liberi dalle parole e dal giudizio dell'autore. La lettura deve essere un trampolino di lancio un punto di partenza. Cosa succederà a Tiger Blues? Beh ora l'obiettivo è portarlo fuori dall'Italia. I contatti ci sono, il romanzo è piaciuto anche a molti editori internazionali. Ci vuole solo tempo e pazienza, che sinceramente non ho. Cosa ci posso fare?

✔️ Hai in cantiere un seguito di Tiger Blues o un nuovo romanzo? 
C’è ancora molto da raccontare. Ci siamo appena addentrati nel mondo di Cottonfarm e Nu Mai Tai. C’è tanto da scrivere a da scoprire. Però voglio far rispettare una regola. I personaggi dei miei romanzi (o aspiranti tali) devono essere disciplinati e fare la fila come gli altri. Tratto tutti allo stesso modo e quando arriverà il momento giusto sarà di nuovo il turno di Jim Beam, Amarula, Sally Love, Ben Nevis etc. Per ora ho in mente altro. Sto facendo un altro casting nella mia mente. Cerco personaggi folli, alcuni disciplinati, altri provenienti dalla middle-class inglese, un’orchestra, una dama d’altri tempi in cerca di giovani spasimanti, un cavallo con le piume e forse anche un uomo di chiesa. Offro un biglietto di sola andata verso un mondo fatto di lettere, spartiti, musica ed una splendida solitudine come mai l’avete provata. Datemi solo un po' di tempo … manca ancora qualche nota qua e là. 

martedì 26 novembre 2019

INTERVISTA all'autore Luigi Pucci di Tantilibriecaffe


INTERVISTA all'autore Luigi Pucci di Tantilibriecaffe 


✔️ Prima di tutto parlaci un po’ di te. Quali sono le tue passioni, i tuoi interessi, e cosa vuoi fare da grande?
Credo che il sostantivo curioso riesca ad incarnare al meglio la mia personalità. Trovo interesse in tutto ciò che mi emoziona. Mi innamoro tanto di fronte ad un quadro di Van Gogh quanto ad un film di Martin Scorsese. Vivo sulla mia pelle, quasi ogni giorno, svariate forme d'arte. Inoltre mi appassiona l'inconscio. È durante la notte che le ombre, infittendosi, creano storie magiche. Solo al buio l'immaginazione si fa più fulgida e creatrice ed è da li che nascono le più grandi storie. Se mi chiedessero come vorrei vedermi tra dieci anni, o venti o più risponderei appagato. Spero solo di non arrivarci però. Ad essere grande intendo. Rischierei di annoiarmi profondamente.

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
Scrivere mi dà la possibilità di immergere totalmente il mio Io nella dimensione del non tempo e, al contempo, di poterne vedere lo sviluppo e la creazione da un punto di vista privilegiato. Scrivere è un po' come morire, ma diversamente da ciò a cui siamo abituati ad assistere in qualità di spettatori, dopo la fine accade qualcosa di magico. Lo scrittore rinasce più forte e consapevole. Un insieme esteticamente moderato, complesso e ordinato, di concetti e parole, danno vita a ciò che l'autore vorrebbe destinare al pubblico delle grandi occasioni. Un messaggio che in quanto tale deve o, in taluni casi dovrebbe, essere al servizio della storia, alla mercé dei personaggi.


✔️ Parlaci del tuo libro “15”
Non ci penso proprio! Forse avrete notato, oppure noterete, che sull'ultima di copertina o quarta che dir si voglia manca la sinossi. Chiedetevi il motivo. Sarà un caso? Vi do un piccolo aiuto. Il caso non esiste. Esiste un destino, un percorso già tracciato. Starà a voi riconoscerlo e riunire i pezzi del puzzle.

✔️ Hai in cantiere un altro libro o idee??
Sì. Sto seriamente valutando l'ipotesi di tediarvi ancora con una nuova narrazione. Anzi, per dirla tutta in cantiere c'è una storia, un racconto che per adesso è ancora in piena fase creativa. Assolutamente troppo presto per parlarne. Stay tuned!

lunedì 25 novembre 2019

RECENSIONE de “Promesse. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs” di Jeffery Deaver in collaborazione con casa editrice Solferino


RECENSIONE de “Promesse. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs” di Jeffery Deaver in collaborazione con casa editrice Solferino

Editore
Solferino
Data di pubblicazione
30 mag 2019
Lunghezza del libro
119 pagine 

Recensione 
Premetto che sono un po’ di parte, mi piace moltissimo Jeffery Deaver e ho letto quasi tutti i suoi libri. Questo però è particolare perché Deaver ci delizia con la sua penna regalandoci due racconti accattivanti e particolari.
Nel primo racconto siamo a Bellagio, sul lago di Como, dove finalmente i due personaggi più celebri creati da Deaver convolano a nozze. Più che un thriller qui io direi che siamo in un giallo all’Agatha Christie, Amelia si trasforma in Miss Marple e Lincoln in Poirot...

Amelia gli porse il caffè e si sedette accanto a lui. “Hai mai pensato di lavorare come investigatore privato, Rhyme?” 
“Perché?”
“Sai, Sam Spade, Philip Marlowe...Hercule Poirot....”
“Oh, lui lo conosco. Io sono un consulente, è un po’ la stessa cosa, no?“ 
“Tu fai consulenze per la polizia. Io parlo di lavorare, beh, da privato. Per qualcuno. Per una signora, per esempio…“ 
Una breve pausa. “Dovrò documentarmi.“
“Su Poirot?”
“No. Su quello che fanno gli investigatori privati: se investigano davvero, o fanno solo le spie. Perché non vai al punto Sachs?“

Vi dico solo che in questo primo racconto vi divertirete e stenterete a riconoscere Rhyme e Sachs....
Nel secondo racconto invece siamo in Florida e Lincoln e Amelia indagheranno su un misterioso caso di inabissamento, a seguito di un guasto o una bomba all’interno, di un velivolo con un importante uomo d’affari a bordo. 
Insomma in poche pagine due racconti veramente ricchi e sorprendenti, per me meritano un 4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

STO VERAMENTE RIVALUTANDO I RACCONTI O I LIBRI BREVI, RISPETTO AI ROMANZI... SONO OTTIMI PER QUANDO SI HA POCO TEMPO E NON SI VUOLE COMUNQUE RINUNCIARE AL PIACERE DELLA LETTURA!!! A VOI PIACCIONO?!?

sabato 23 novembre 2019

RECENSIONE de “Diario di una Perfetta Imperfetta” di Gabriella Seccia in collaborazione con casa editrice &MyBook


RECENSIONE de “Diario di una Perfetta Imperfetta” di Gabriella Seccia in collaborazione con casa editrice & MyBook

Editore
& MyBook
Data di pubblicazione
24 lug 2018
Lunghezza del libro
74 pagine 

Recensione 
Cari amici lettori, leggendo la sinossi del libro ero pronta a ricevere l’ennesimo pugno, ben mirato, alla bocca dello stomaco. Mi aspettavo un libro, un diario, una confessione di una donna vittima di violenze come purtroppo ci sono ancora, e tuttora, al giorno d’oggi. 
Invece è stata una infinita scoperta e sorpresa, un faro; in sole 71 pagine l’autrice ha saputo convogliare la sua vita, le sue esperienze, ma soprattutto il suo infinito e sempre vivo inno alla vita nonostante tutto e nonostante tutti. 
Qui c’è sì, la vittima di scelte sbagliate a partire da quando è nata a tutt’oggi, ma che l’hanno resa la donna forte, caparbia e incredibilmente grata per la vita conquistata, per sé e la sua famiglia, grazie, e soprattutto, all’esperienza che ha saputo acquisire e indirizzare nella via giusta, dovuta ai suoi sbagli e a quelli delle persone che l’hanno circondata sin da bambina. 
È un libro autobiografico, che sorprende costantemente e spiazza per la consapevolezza e tenacia di questa incredibile donna. Nessuna delle parole di questo libro trasmette rancore, rabbia, autocommiserazione, ma un infinito amore incondizionato, il coraggio di cambiare e prendere in mano la propria vita. 

“L’universo sa sempre quello che fa. È coerente con i nostri pensieri, con le nostre emozioni. Basta capire e mettere in pratica non a parole, ma con la parte più profonda di noi, il modo giusto di creare ciò che desideriamo. Noi siamo ciò che emaniamo, stiamo con chi abbiamo scelto di stare, viviamo la vita come noi la vogliamo vivere. Non ci sono colpevoli della nostra sorte, o persone sbagliate che intralciano il nostro percorso: ci siamo noi e basta, gli unici responsabili di ciò che crediamo. Se, come ho fatto io, raggiungi questa consapevolezza, allora la tua esistenza sarà davvero gioiosa” 
“Con questo voglio dirti, e soprattutto indurti, a non avere paura di nulla perché ogni cosa è giusta, ogni cosa è utile per la tua evoluzione. Non delegare mai la tua vita, la tua felicità, le tue sofferenze al mondo esterno: sii lo specchio della tua vita, cambia gli eventi negativi in eventi positivi. Solo tu puoi farlo.”
Il mio voto è 5/5 🌟🌟🌟🌟🌟

📌📌📌 RECENSIONE 📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre Destinazione felicità di Guendalina Bosio in collaborazione con autrice

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