giovedì 31 ottobre 2019

INTERVISTA a Simona Bennardo


INTERVISTA a Simona Bennardo di Tantilibriecaffe 


✔️ Qual è il motivo per cui scrivi e che argomenti tratti principalmente nei tuoi libri?
Ho iniziato a scrivere qualche anno fa, un po’ per caso: volevo scrivere un libro per tentare di avvicinare le persone al concetto di “percorso psicologico”.  Così ho scritto un piccolo e-book: “Il piano di volo delle libellule”, edito con StreetLib, che mi ha dato molte soddisfazioni. Poi mi sono appassionata alla scrittura creativa e ho frequentato alcuni corsi con profitto. Fino al momento in cui è arrivata l’ispirazione... e il primo romanzo giallo!

✔️ Parlaci del tuo libro “Un nome schedato”...
È, appunto, un libro giallo ma non solo. È una lettura scorrevole; un libro che si può leggere in tutte le situazioni e periodi dell’anno. Racconta le avventure un po’ rocambolesche di una psicologa e della sua amica, di un cadavere ritrovato proprio nello studio della suddetta psicologa, delle svariate avventure che le protagoniste vivranno per risolvere il mistero e trovare  il colpevole...

✔️ Hai in cantiere delle nuove uscite librose???
È appena uscito il mio nuovo romanzo “La corsia dei veicoli lenti” sempre edito da Emersioni e sto lavorando ad una raccolta di racconti con alcune amiche scrittrici, con le quali l’anno scorso ho pubblicato il “Controdecalogo” e con le quali proseguo il mio cammino nel mondo della scrittura. 

✔️ Che consigli daresti a chi inizia il percorso della scrittura oggi?
Sicuramente consiglio di scrivere per passione e con entusiasmo! Ma direi anche che l’entusiasmo e la voglia di raccontare e raccontarsi non bastano: è importante lavorare sulla scrittura. Io ho trovato importante frequentare corsi, leggere tanto e... trovare un buon editor e dargli ascolto! :-)

✔️ Infine parlaci un po’ di te... cosa fai nella vita oltre a scrivere ✍️??
Nella vita sono psicologa e lavoro nel mio studio privato, come libera professionista. Vivo con mio marito e due gatti: Gemma e Orazio. Nel tempo libero, oltre alla lettura (ho libri praticamente ovunque) e alla scrittura (ho il portatile sempre acceso), pratico danza classica e amo molto i viaggi, la musica e la guida sportiva.

domenica 27 ottobre 2019

INTERVISTA a Angela Bianchi di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Angela Bianchi di Tantilibriecaffe 

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
 La passione per la scrittura è nata come antidoto allo stress e dal desiderio di scrivere storie che io stessa avrei voluto e vorrei leggere. Mi piace immergermi in mondi diversi, mondi creati dalla mia fantasia perché quando mi siedo davanti al computer con l’intento di scrivere, il mio lato creativo prende il sopravvento e non esiste niente altro.


✔️ Parlaci del tuo libro “Scelgo me” che ha tenuto tutti i lettori incollati alle pagine…
 Scelgo me è stato il mio primo romanzo, un libro nato dopo una serie di letture che in qualche modo mi avevano delusa e tradita. In quel periodo non riuscivo a trovare trame e personaggi che mi appagassero così ho iniziato a scrivere spinta dal bisogno di voler leggere qualcosa di cui sentivo la necessità, qualcosa che andasse oltre i soliti stereotipi che a volte troviamo in alcuni romanzi. Jayla, la protagonista, è il genere di donna di cui vorrei continuare a scrivere e a leggere. Donne che percorrono un cammino verso l’accettazione di sé senza pregiudizi o condizionamenti sociali e familiari, donne che combattono per avere potere su sé stesse e non su gli altri, donne libere di scegliere. Inoltre, Scelgo me, è un romanzo che parla di famiglie, nuclei di persone con i propri problemi ma indiscutibilmente reti di salvezza.

✔️ Hai in cantiere l’attesissimo seguito del primo romanzo? Il finale lasciava il lettore attonito…
Al momento ho terminato di scrivere un secondo romanzo ma ho in cantiere il seguito di “Scelgo me”, che è in fase di sviluppo. Per quanto il finale possa essere coerente con la vita reale e non tradire la natura dei personaggi, non sono ancora pronta a lasciar andare Jayla e Chris.

✔️ Infine parlaci un po' di te… cosa fai nella vita oltre a scrivere?
A parte guadagnarmi da vivere, divoro libri, serie tv e cibo. Amo passare il tempo con la mia famiglia e con gli amici.  
“Se confrontiamo la lunghezza delle altre mie risposte rispetto a quest’ultima, possiamo dedurre che non amo molto parlare di me”.  ;) 

mercoledì 23 ottobre 2019

RECENSIONE de “La storia di Clarissa” di Ilaria Rita Bianconi in collaborazione con autrice


RECENSIONE de “La storia di Clarissa” di Ilaria Rita Bianconi in collaborazione con autrice

Data di pubblicazione
15 mar 2018
Lunghezza del libro
192 pagine 

Recensione 
La cosa che ho notato subito leggendo il romanzo è che non ci sono i capitoli, come se l’autrice volesse che leggessimo il romanzo tutto d’un fiato. La voce narrante è in terza persona, questo da un lato dà al lettore un distacco in modo da vedere e anche analizzare i fatti esterni alla vicenda, ma da un lato rende la narrazione un po’ troppo fredda e distaccata. Personalmente avrei scelto la narrazione in prima persona fatta da Clarissa, la protagonista, per rendere più intenso anche il tema trattato che è quello del bullismo, ed è un tema delicato e un po’ scomodo che andrebbe affrontato secondo me un pochino più a fondo. 
La protagonista Clarissa all’apparenza timida e riservata è invece vittima di bullismo ed è oltretutto vittima pure dell’indifferenza sociale e familiare. Come tante ragazze con problemi sociali tende all’autolesionismo, e questo nonostante sia evidente non viene notato dei compagni di scuola né dai genitori stessi troppo presi dal lavoro e dalla loro vita frenetica. 
Ho notato anche alcuni cliché e situazioni di coincidenze al limite del surreale, forse il romanzo è adatto, come mi comunicava l’autrice, ad un pubblico adolescenziale che vuole sognare e credere ancora nelle favole a lieto fine. 
Nel complesso comunque risulta un buon libro, piacevole, dal linguaggio veramente semplice e leggero.
La scrittura della Bianconi è ancora un po’ acerba ma probabilmente con il secondo romanzo avremo delle sorprese. 
Il mio voto è 3,75/5 ⭐️⭐️⭐️

sabato 19 ottobre 2019

RECENSIONE de “Gatta ci cova: Mistero di Natale all'ombra delle terme” in collaborazione con autore Maurizio Castellani


RECENSIONE de “Gatta ci cova: Mistero di Natale all'ombra delle terme” in collaborazione con autore Maurizio Castellani

Data di pubblicazione
31 ott 2018
Lunghezza del libro
153 pagine 

Recensione 
Innanzitutto inizio con il dire che questo giallo è il terzo (dei 5 romanzi) della collana “Le indagini di Marco vincenti“ di Maurizio Castellani.
Come dice il sottotitolo: mistero di Natale all’ombra delle terme, è ambientato a Casciana Terme in provincia di Pisa. Sono passati soltanto tre mesi da quando i tre detective Marco, Piero e Andrea avevano risolto il caso dell’Ucraino. Il lettore fa subito amicizia con i protagonisti del romanzo: Marco che lavora nell’albergo di suo proprietà, Piero che esercita (ancora per poco) l’attività di geometra e infine Andrea che è molto benestante grazie ad una vincita milionaria al Superenalotto ma continua a vivere la sua quotidianità paesana, frequentando il bar e i suoi amici.
Infine abbiamo il maresciallo dei carabinieri Bevacqua, scapolo, e molto amico dei tre. La vita a Casciana scorre tranquilla, fatta eccezione per i pettegolezzi che girano tra il “popolino“… Ma… ecco il ma, il macellaio non vede da tre giorni la signora Maria, il che è molto strano perché lei ogni giorno si recava da lui per prendere il macinato per la sua gatta. All’inizio si pensa che sia malata ma qualcosa mette la pulce all’orecchio di Marco, che parlandone con il maresciallo Bevacqua ed i suoi amici decidono di indagare sulla sparizione.
E da qui parte la vera e propria storia, quindi tra aperitivi, cene con tante bottiglie di vino regionali, prodotti tipici e parlato dialettale colorito e canzonatorio,  iniziano le indagini dei tre improvvisati detective.
I personaggi di questa collana di gialli sono veramente simpatici, il linguaggio usato da Castellani è veramente molto semplice, fatto perlopiù di dialoghi ed espressioni colorite (sono parole tipicamente Toscane). Lo definirei un giallo particolare, non ci sono atmosfere cupe o colpi di scena, ma tutt’altro, il libro è veramente divertente, ironico, se pur avendo e mantenendo comunque, una trama da giallo. È uno stile nuovo, popolare e casereccio, che mi capita di leggere per la prima volta in un giallo. Mi ha fatto sorridere questo romanzo è mi ha ricordato un po’ l’atmosfera del film “Amici miei“. 
Il personaggio che ricordo particolarmente è la signora Anna che compare oltre la metà della storia e ci ricorda moltissimo Miss Marple, che darà ovviamente una decisiva svolta all’indagine. Leggendo il terzo volume della serie il lettore è invogliato sicuramente a leggerli tutti e cinque. 
Il mio voto è di 4/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

giovedì 17 ottobre 2019

INTERVISTA a Claudio Mario Cherubini


INTERVISTA a Claudio Mario Cherubini 
di Tantilibriecaffe 

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
Scrivo per condividere ciò che so e che ho appreso in tanti anni di studio e ricerca.

✔️ Parlaci del tuo libro “Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me!”
È un libro che tratta tematiche esistenziali con chiarezza e profondità, è un resoconto della mia esperienza personale che metto a disposizione del lettore. È una guida che tiene per mano e accompagna il lettore anche attraverso citazioni, storie, pensieri di studiosi, filosofi, psicologi e uomini che comunque hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo. Il tutto corredato da numerose note e da una vasta bibliografia.

✔️ Quali sono i tuoi autori preferiti? Hai preso spunto da qualcuno di loro nella tua scrittura?
Elencarli tutti sarebbe troppo lungo, praticamente tutta la bibliografia. Comunque citerò quelli che forse hanno per primi aperto il mio cammino di crescita. Osho, Louise Hay, Wayne Dyer, Valerio Albisetti. Sicuramente ho preso spunto da loro ma anche da tanti altri citati nella bibliografia.

✔️ Di cos’altro ti occupi nella vita? Parlaci un po’ di te... 
Ho svolto per tanti anni l’attività di promotore finanziario, attualmente sono pensionato e mi sono così potuto dedicare alla scrittura. Ho due figlie e due nipotine. Mi definisco un ricercatore. Verso la fine degli anni ‘80 inizio ’90, in un momento complicato della mia vita, ho sentito il bisogno di crescere e cercare di rispondere a quesiti che mi ponevo da tempo. Così è cominciato il mio viaggio. Ho frequentato corsi e conferenze, ho letto di tutto e di più.

✔️ Hai in cantiere un altro libro o idee??
Se sto pensando a un altro libro? Per il momento no. Comunque sto accumulando del materiale che forse utilizzerò in futuro, per un nuovo libro. 
Per una seconda edizione? 
Non so ancora è prematuro.

domenica 13 ottobre 2019

RECENSIONE de “Dal profondo del cuore. Diario ed esilio di un cardiochirurgo” di Ciro Campanella in COLLABORAZIONE con casa editrice Di Renzo Editore e addetta stampa Erika di Giulio


RECENSIONE de “Dal profondo del cuore. Diario ed esilio di un cardiochirurgo” di Ciro Campanella
in COLLABORAZIONE con casa editrice Di Renzo Editore e addetta stampa Erika di Giulio

Editore
Di Renzo Editore
Data di pubblicazione
3 apr 2017
Lunghezza del libro
166

Recensione 
Dal profondo del cuore, è l’essenza di questo libro-diario, l’essenza di un uomo straordinario, che attraverso la sua vita, ci insegna l’umiltà, la devozione, la passione infinita per il suo lavoro, e un’intelligenza e capacità di pensare “out of the box“ fuori dall’ordinario.
Tutto comincia nel 1967 quando dopo il diploma sceglierà la facoltà di medicina, e il motore della decisione sarà proprio la madre di Campanella che gli disse: “Fare qualcosa di positivo per gli altri è ciò che porta maggiori premi morali“.
Campanella si laureò in anatomia patologica con il massimo dei voti, e iniziò il tirocinio presso il Policlinico Umberto I di Roma. Da qui iniziano una serie di trasferimenti che lo portano prima a girare l’Italia e successivamente tutto il mondo, la sua fame di conoscenza e volontà di specializzazione lo portano a conoscere e affiancarsi ai più grandi professori di fama mondiale.

“Quando ero ragazzino e abitavamo in un appartamento a Cosenza mi ripetevo: “Io da qui, un giorno, andrò via. Ebbene, quella stessa sensazione di mobilità, di irrequietezza, mi ha continuato ad accompagnare per tutta la vita. Sono sempre stato un moderno Enea, alla ricerca di coste sconosciute sulle quali approdare. Con scopi meno belligeranti, forse, ma con uguale fantasia, coraggio e determinazione.“

Passando per il Sudafrica, Cape Town, Durban, Edimburgo, il professor Ciro Campanella, lavorando 18-20 ore al giorno e affiancato da luminari della medicina e cardiochirurgia, affrontando “l’inaspettato“, acquisisce una specializzazione e conoscenza che in Italia a quei tempi erano fantascienza.
D’altra parte in cardiochirurgia l’inaspettato non è una possibilità, è quasi una certezza. In poco tempo il dottor Ciro Campanella era riuscito a guadagnarsi la stima e rispetto di alcuni GRANDI della storia della chirurgia internazionale.
A soli 36 anni, Campanella aveva già raggiunto l’indipendenza chirurgica, lasciandosi però alle spalle i resti di una vita familiare di cui non si era saputo né potuto prendersi cura. Da una parte aveva costruito la piramide della sua ascesa professionale, mentre dall’altra rimanevano soltanto le macerie della sua vita privata.
La vita professionale del dottor Campanella al ritorno a Roma lo fanno sentire come uno straniero in patria, le sue parole dicono: “io ero arrivato a Roma direttamente da Marte!“
Ma ciò che fa di un uomo un “grande“ uomo è saper accettare la sconfitta, il mestiere del cardiochirurgo è un mestiere nel quale non si può vivere di rabbia o rancore. Quando si entra in sala operatoria devi essere in uno stato d’animo che definirei zen: concentrato e rilassato, presente e distaccato al tempo stesso.
Campanella ha scoperto, tornando in Italia, che non si riesce a cambiare un sistema, e tantomeno un atteggiamento mentale, fatto di di individui ai quali nessuno ha insegnato una buona prassi e che, alla meglio, possono dirsi autodidatti. Si parla di individui che hanno perduto le loro vite professionali senza mai scoprire dove sarebbero potuti arrivare, se solo avessero avuto il coraggio di provarci.
Questo libro è un uomo, un medico, una vita assolutamente straordinaria, sensibile e umile, un diario che tutti, dovrebbero leggere e conoscere.
ILLUMINANTE, ARRIVA AL CUORE. 
5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

giovedì 10 ottobre 2019

RECENSIONE de “Con il vento a favore” di Roberta Capriglione


RECENSIONE de “Con il vento a favore” di Roberta Capriglione
In collaborazione con autrice

Editore
Capponi Editore
Data di pubblicazione
7 mar 2018

Qualche tempo fa un’amica scrittrice mi disse: “Molto spesso è un libro scegliere te, e non viceversa.“ Io al momento non ci avevo dato peso, non ci avevo riflettuto, beh lettori, vi devo dire che mai affermazione è stata più adatta al libro di cui sto per parlarvi, che accolto in un particolare momento della mia vita e mi ha dato la scossa…
Olivia, la protagonista, mi ha toccato le corde del cuore, con la sua storia così vera ed emozionante. Dopo cinque anni in una azienda, con la mansione di back Office e immissione dati, Olivia viene improvvisamente licenziata, ed è spiazzata nel vero senso della parola. Era completamente assorbita per 10 ore al giorno nel suo lavoro, ed al suo rientro trascorreva le restanti ore con il suo compagno di una vita, Giulio. E ora cosa farò? Si chiede…

“Dicono che l’abitudine sia noiosa. È una falsità. L’abitudine è un rifugio, il porto sicuro dove potersi rintanare per sfuggire all’imprevedibilità della vita. Servono punti fermi per non impazzire, quei piccoli e semplici elementi statici a cui aggrapparsi quotidianamente per sentirsi più sicuri.”

Olivia all’inizio sembra non  trovare la forza per reagire, si trova davanti ad un vicolo cieco e non sa come muoversi. Fino a quando una mattina, si fa forza, si alza dal letto e decide di fare colazione al bar sotto casa; non sa che in quel momento la sua vita sta per cambiare. Uno sguardo con un uomo sconosciuto, basta questo a far sobbalzare Olivia dal suo torpore, non riesce a spiegarsi come mai quando lui si trova nel suo raggio visivo, i suoi occhi sembrano attratti come da una calamita. Olivia comincia finalmente a ritagliarsi un po’ di tempo per sé, passeggia, va in palestra, va al mare, tutto per lei è una piacevole scoperta. La vita frenetica fatta fino ad oggi l’avevano allontanata da una parte di sé: la possibilità di ascoltarsi.
Questo romanzo è narrato in prima persona, questo lo rende unico, coinvolgente, pur essendo suo tempo così semplice ironico, è talmente ricco di emozioni che c’entra nel cuore. Lo stile della Capriglione è accattivante, leggero ma intenso. 
Un romanzo dedicato a chi vuole di scoprire se stesso e tornare a sperare.

“Tra migliaia di occhi il cuore ne sceglie solo due…”
5/5 🌟🌟🌟🌟🌟

mercoledì 9 ottobre 2019

INTERVISTA a Valentina Morpurgo


INTERVISTA a Valentina di Tantilibriecaffe 

Questa settimana intervista all’autrice emergente Valentina Morpurgo

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
Scrivo per raccontare emozioni... Stiamo diventando sempre più superficiali purtroppo. Spesso restiamo in superficie anche con le persone a noi più vicine, non solo con noi stessi. Cerco di metter su carta ciò che vedo e sento, ciò che provo quando mi metto nei panni delle persone che incrocio.

✔️ Da dove trai l’ispirazione per i tuoi romanzi?
Dalla vita di tutti i giorni. Prendo spunto da tutto ciò che succede intorno a me, dalle persone che incontro casualmente, dai discorsi rubati di sconosciuti mentre bevo un caffè al bar. Ascolto, osservo mi pongo domande e cerco di portare su carta i pensieri che scaturiscono dalle riflessioni. Anche i miei 47 anni di vita sono fonte di continua riflessione, esperienze che spesso uso per dar forza alle parole.


✔️ Parlaci del tuo romanzo “La porta socchiusa”
Il romanzo parte da un'esperienza personale a cui ho voluto legare un argomento ancora poco diffuso, lo stalking domestico, tutto ciò che accade fuori dal raggio di occhi indiscreti. In questo caso ho parlato di una donna vittima di sé stessa e del marito ma ci sono migliaia di casi dove le vittime sono i figli di madri violente, soprattutto a livello verbale, uomini vittime di ex mogli che li tengono in ostaggio usando i figli come ricatto continuo.

✔️ Stai scrivendo o scriverai un altro libro?
Ho in lavorazione il continuo della porta socchiusa.
Ho iniziato un esperimento su wattpad dove sto scrivendo MORGANA, una giovane donna che inizia a fare dei sogni inquietanti dove la protagonista è lei stessa in versione bambina.
Sto collaborando con l'autrice di I LOVE CELLULITE, Martina Semenzato, per un nuovo progetto ancora in fase embrionale, I LOVE PANZA.
Il 20 ottobre al book pride di Genova verrà presentato il primo libro della collana LEGA-MENTI edito da ERGA edizioni. Una raccolta di racconti ri-visti e s-corretti che riscrive l'immaginario popolare di personaggi dei romanzi classici, del cinema, dei fumetti, delle favole e a cui ho partecipato con un ULISSE in versione inedita😁

sabato 5 ottobre 2019

RECENSIONE de “Shonin-ki L’insegnamento segreto dei ninja” in collaborazione con Tea Pecunia


RECENSIONE de Shonin-ki - L’insegnamento segreto dei ninja”
Natori Masazumi
A cura di Tea Pecunia e Marina Panatero
Traduzione dal giapponese di Yoko Dozaki
in collaborazione con autrice

Editore
Feltrinelli
Data di pubblicazione
29 ago 2019
Lunghezza del libro
192 pagine 

Recensione 
“Non farti coinvolgere troppo dalle cose. Rimani irretito in un problema perché non riesci a lasciare andare, ma sei ansioso di ottenere solo il tuo beneficio. Dovresti mantenere retta la tua mente e stare lontano da queste sciocche preoccupazioni.”

Ci troviamo di fronte ad un testo scritto nel 1681 da Natori Sanjuro Masazumi, un samurai di alto rango divenuto maestro ninja. I ninja sono da sempre stati avvolti da un alone di mistero, dotati di potere quasi soprannaturale, ma leggendo questo testo impareremo ad abbandonare questa immagine leggendaria e fumettistica. 
Il libro si apre con l’introduzione molto accurata redatta da Tea Pecunia e Marina Panatero, le quali ci raccontano le peculiarità dei ninja, la loro disciplina. 
Il ninjutsu non è solo un insieme di tecniche di guerriglia: la sua essenza dimora nella costante vigilanza e nella capacità di trovare una via di uscita e di sfruttarla, nella flessibilità e nel mantenimento della forza plasmante della resistenza. Tutto questo è RESILIENZA.

“Se ti aggrappi al tuo ego, sarai agitato e turbato. Con la pace mentale, non hai nulla da temere. Persino quando sei in preda alla collera, per tutto il tempo in cui sei impegnato a sconfiggere il nemico, hai la capacità di separare la tua mente dalle tue emozioni e vivere nello stato di distacco, di non attaccamento, e sarai libero. 
Questo è il muga, non sé, e mushin, nonmente.”

Questo libro, se vogliamo, diventerà un manuale di sopravvivenza che ci insegna a perseverare e a resistere nonostante le difficoltà della vita quotidiana. 
Consigliato a chi vuole approfondire l’argomento o semplicemente a chi cerca uno stacco dalla vita frenetica e sragionata.

📌📌📌 RECENSIONE 📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre Destinazione felicità di Guendalina Bosio in collaborazione con autrice

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