sabato 30 novembre 2019

INTERVISTA a Jimi B. Jones di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Jimi B. Jones di Tantilibriecaffe 

✔️ Prima di tutto parlaci di te: quali sono le tue passioni, i tuoi hobbies, il tuo lavoro....
Descriversi non è poi così facile come sembra. A volte faccio fatica anche io a capire chi sono. Orientarsi tra quotidianità e passato è un po' disorientante. Sono cambiato molte volte nel corso degli anni e penso che ancora tante cose debbano cambiare di me. Provo ad immaginare tre elementi o oggetti che possano in parte descrivermi. Vediamo ... il fuoco, un violino ed un arco con una freccia. Il fuoco rappresenta il mio lato fortemente passionale. Amo molto la vita, le sfide, mettermi a prova ogni giorno senza paura. Quello che viene viene, ripeto spesso a me stesso. Non ho rimpianti. Molte volte si perde e basta, ma molti sono i momenti di soddisfazione che mi hanno ricompensato di tanta fatica e dedizione. Il violino invece rappresenta la mia passione per la musica e per lo strumento. Amo suonarlo di sera, esercitarmi, provare qualche brano o scriverne uno io. L'arco e la freccia rappresentano la mia voglia di centrare un obiettivo. Sì, ho bisogno sempre di puntare qualcosa, di avere un bersaglio preciso, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sogni da realizzare. E poi l'arco e la freccia mi ricordano che sono un sagittario. Anzi, il più sagittario che c'è.

✔️ Parlaci del tuo romanzo particolare e meraviglioso “Tiger blues”. Com’è nata la storia? Da chi o cosa hai tratto ispirazione?
Scrivere è una passione che coltivo sin da quando ero ragazzo. Non è stato un impegno sempre costante. Crescendo ho dovuto rinunciare a tante cose. Soprattutto scrivere e suonare per concentrarmi su obiettivi più concreti che mi avrebbero appunto assicurato un futuro. Poi verso i 40 anni (non sono così vecchio poi …) ho sentito il bisogno di rinnovarmi, di riportare la mia esistenza su un binario che da tanto tempo avevo abbandonato. Piano piano mi sono riaffacciato alla finestra della mia vita ed è cominciato dunque un periodo di intensa riflessione. Ricordo di quel particolare momento i sogni notturni. Ero tormentato da una figura femminile sconosciuta, da eventi catastrofici. Vivevo nei sogni, in modo forse anche più realistico, quel senso di impotenza e prigionia nel quale mi ero da tempo cacciato. E proprio un sogno mi ha dato lo stimolo per partire con questo romanzo. Da lì è cominciato tutto.

✔️ Ami leggere? Se sì, quali sono i tuoi autori e generi preferiti?!
Sì leggo ed ho letto tanto nella mia vita. Sono molto legato al movimento della beat generation. Quando avevo 15 anni andavo pazzo per Kerouac, Allen Ginsberg e tanti altri. Io trovo nei loro libri una marcata e profonda linea esistenziale, moderna, spesso tormentata.  Tanti sono comunque stati i maestri che mi hanno ispirato. Non ultimo i testi di molte canzoni. Dai Beatles ai Rolling Stones ... beh in fondo Bob Dylan ha vinto un Nobel per la letteratura e in parte conferma la mia idea. I testi musicali di quella generazione sono letteratura allo stato puro. A proposito, ho 42 anni. Quel tempo l'ho vissuto di riflesso, come molti miei coetanei. 

✔️ Come sta andando il tuo romanzo? Sei riuscito a farlo emergere tra i tanti libri che vengono pubblicati in Italia?
Tiger blues mi ha dato molte soddisfazioni. Ho ricevuto tanti messaggi su Instagram di gente che non conoscevo. Un commento in particolare l'ho ricevuto da molti e sinceramente non me lo aspettavo. Tipo "Accidenti, è finito troppo presto, mi stavo veramente divertendo". Un po' mi dispiace aver dovuto mettere la parola fine alla storia ma doveva comunque succedere. In fondo in quelle pagine c'è tutto, poi è anche giusto percorrere un po' di strada liberi dalle parole e dal giudizio dell'autore. La lettura deve essere un trampolino di lancio un punto di partenza. Cosa succederà a Tiger Blues? Beh ora l'obiettivo è portarlo fuori dall'Italia. I contatti ci sono, il romanzo è piaciuto anche a molti editori internazionali. Ci vuole solo tempo e pazienza, che sinceramente non ho. Cosa ci posso fare?

✔️ Hai in cantiere un seguito di Tiger Blues o un nuovo romanzo? 
C’è ancora molto da raccontare. Ci siamo appena addentrati nel mondo di Cottonfarm e Nu Mai Tai. C’è tanto da scrivere a da scoprire. Però voglio far rispettare una regola. I personaggi dei miei romanzi (o aspiranti tali) devono essere disciplinati e fare la fila come gli altri. Tratto tutti allo stesso modo e quando arriverà il momento giusto sarà di nuovo il turno di Jim Beam, Amarula, Sally Love, Ben Nevis etc. Per ora ho in mente altro. Sto facendo un altro casting nella mia mente. Cerco personaggi folli, alcuni disciplinati, altri provenienti dalla middle-class inglese, un’orchestra, una dama d’altri tempi in cerca di giovani spasimanti, un cavallo con le piume e forse anche un uomo di chiesa. Offro un biglietto di sola andata verso un mondo fatto di lettere, spartiti, musica ed una splendida solitudine come mai l’avete provata. Datemi solo un po' di tempo … manca ancora qualche nota qua e là. 

martedì 26 novembre 2019

INTERVISTA all'autore Luigi Pucci di Tantilibriecaffe


INTERVISTA all'autore Luigi Pucci di Tantilibriecaffe 


✔️ Prima di tutto parlaci un po’ di te. Quali sono le tue passioni, i tuoi interessi, e cosa vuoi fare da grande?
Credo che il sostantivo curioso riesca ad incarnare al meglio la mia personalità. Trovo interesse in tutto ciò che mi emoziona. Mi innamoro tanto di fronte ad un quadro di Van Gogh quanto ad un film di Martin Scorsese. Vivo sulla mia pelle, quasi ogni giorno, svariate forme d'arte. Inoltre mi appassiona l'inconscio. È durante la notte che le ombre, infittendosi, creano storie magiche. Solo al buio l'immaginazione si fa più fulgida e creatrice ed è da li che nascono le più grandi storie. Se mi chiedessero come vorrei vedermi tra dieci anni, o venti o più risponderei appagato. Spero solo di non arrivarci però. Ad essere grande intendo. Rischierei di annoiarmi profondamente.

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
Scrivere mi dà la possibilità di immergere totalmente il mio Io nella dimensione del non tempo e, al contempo, di poterne vedere lo sviluppo e la creazione da un punto di vista privilegiato. Scrivere è un po' come morire, ma diversamente da ciò a cui siamo abituati ad assistere in qualità di spettatori, dopo la fine accade qualcosa di magico. Lo scrittore rinasce più forte e consapevole. Un insieme esteticamente moderato, complesso e ordinato, di concetti e parole, danno vita a ciò che l'autore vorrebbe destinare al pubblico delle grandi occasioni. Un messaggio che in quanto tale deve o, in taluni casi dovrebbe, essere al servizio della storia, alla mercé dei personaggi.


✔️ Parlaci del tuo libro “15”
Non ci penso proprio! Forse avrete notato, oppure noterete, che sull'ultima di copertina o quarta che dir si voglia manca la sinossi. Chiedetevi il motivo. Sarà un caso? Vi do un piccolo aiuto. Il caso non esiste. Esiste un destino, un percorso già tracciato. Starà a voi riconoscerlo e riunire i pezzi del puzzle.

✔️ Hai in cantiere un altro libro o idee??
Sì. Sto seriamente valutando l'ipotesi di tediarvi ancora con una nuova narrazione. Anzi, per dirla tutta in cantiere c'è una storia, un racconto che per adesso è ancora in piena fase creativa. Assolutamente troppo presto per parlarne. Stay tuned!

lunedì 25 novembre 2019

RECENSIONE de “Promesse. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs” di Jeffery Deaver in collaborazione con casa editrice Solferino


RECENSIONE de “Promesse. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs” di Jeffery Deaver in collaborazione con casa editrice Solferino

Editore
Solferino
Data di pubblicazione
30 mag 2019
Lunghezza del libro
119 pagine 

Recensione 
Premetto che sono un po’ di parte, mi piace moltissimo Jeffery Deaver e ho letto quasi tutti i suoi libri. Questo però è particolare perché Deaver ci delizia con la sua penna regalandoci due racconti accattivanti e particolari.
Nel primo racconto siamo a Bellagio, sul lago di Como, dove finalmente i due personaggi più celebri creati da Deaver convolano a nozze. Più che un thriller qui io direi che siamo in un giallo all’Agatha Christie, Amelia si trasforma in Miss Marple e Lincoln in Poirot...

Amelia gli porse il caffè e si sedette accanto a lui. “Hai mai pensato di lavorare come investigatore privato, Rhyme?” 
“Perché?”
“Sai, Sam Spade, Philip Marlowe...Hercule Poirot....”
“Oh, lui lo conosco. Io sono un consulente, è un po’ la stessa cosa, no?“ 
“Tu fai consulenze per la polizia. Io parlo di lavorare, beh, da privato. Per qualcuno. Per una signora, per esempio…“ 
Una breve pausa. “Dovrò documentarmi.“
“Su Poirot?”
“No. Su quello che fanno gli investigatori privati: se investigano davvero, o fanno solo le spie. Perché non vai al punto Sachs?“

Vi dico solo che in questo primo racconto vi divertirete e stenterete a riconoscere Rhyme e Sachs....
Nel secondo racconto invece siamo in Florida e Lincoln e Amelia indagheranno su un misterioso caso di inabissamento, a seguito di un guasto o una bomba all’interno, di un velivolo con un importante uomo d’affari a bordo. 
Insomma in poche pagine due racconti veramente ricchi e sorprendenti, per me meritano un 4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

STO VERAMENTE RIVALUTANDO I RACCONTI O I LIBRI BREVI, RISPETTO AI ROMANZI... SONO OTTIMI PER QUANDO SI HA POCO TEMPO E NON SI VUOLE COMUNQUE RINUNCIARE AL PIACERE DELLA LETTURA!!! A VOI PIACCIONO?!?

sabato 23 novembre 2019

RECENSIONE de “Diario di una Perfetta Imperfetta” di Gabriella Seccia in collaborazione con casa editrice &MyBook


RECENSIONE de “Diario di una Perfetta Imperfetta” di Gabriella Seccia in collaborazione con casa editrice & MyBook

Editore
& MyBook
Data di pubblicazione
24 lug 2018
Lunghezza del libro
74 pagine 

Recensione 
Cari amici lettori, leggendo la sinossi del libro ero pronta a ricevere l’ennesimo pugno, ben mirato, alla bocca dello stomaco. Mi aspettavo un libro, un diario, una confessione di una donna vittima di violenze come purtroppo ci sono ancora, e tuttora, al giorno d’oggi. 
Invece è stata una infinita scoperta e sorpresa, un faro; in sole 71 pagine l’autrice ha saputo convogliare la sua vita, le sue esperienze, ma soprattutto il suo infinito e sempre vivo inno alla vita nonostante tutto e nonostante tutti. 
Qui c’è sì, la vittima di scelte sbagliate a partire da quando è nata a tutt’oggi, ma che l’hanno resa la donna forte, caparbia e incredibilmente grata per la vita conquistata, per sé e la sua famiglia, grazie, e soprattutto, all’esperienza che ha saputo acquisire e indirizzare nella via giusta, dovuta ai suoi sbagli e a quelli delle persone che l’hanno circondata sin da bambina. 
È un libro autobiografico, che sorprende costantemente e spiazza per la consapevolezza e tenacia di questa incredibile donna. Nessuna delle parole di questo libro trasmette rancore, rabbia, autocommiserazione, ma un infinito amore incondizionato, il coraggio di cambiare e prendere in mano la propria vita. 

“L’universo sa sempre quello che fa. È coerente con i nostri pensieri, con le nostre emozioni. Basta capire e mettere in pratica non a parole, ma con la parte più profonda di noi, il modo giusto di creare ciò che desideriamo. Noi siamo ciò che emaniamo, stiamo con chi abbiamo scelto di stare, viviamo la vita come noi la vogliamo vivere. Non ci sono colpevoli della nostra sorte, o persone sbagliate che intralciano il nostro percorso: ci siamo noi e basta, gli unici responsabili di ciò che crediamo. Se, come ho fatto io, raggiungi questa consapevolezza, allora la tua esistenza sarà davvero gioiosa” 
“Con questo voglio dirti, e soprattutto indurti, a non avere paura di nulla perché ogni cosa è giusta, ogni cosa è utile per la tua evoluzione. Non delegare mai la tua vita, la tua felicità, le tue sofferenze al mondo esterno: sii lo specchio della tua vita, cambia gli eventi negativi in eventi positivi. Solo tu puoi farlo.”
Il mio voto è 5/5 🌟🌟🌟🌟🌟

venerdì 15 novembre 2019

RECENSIONE de “Il manoscritto” di Franck Thilliez


RECENSIONE de Il manoscritto” di Franck Thilliez 

Editore: Fazi
Data di pubblicazione: 5 set 2019
Lunghezza del libro: 478 pagine 

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.

Recensione 
Un libro dentro un libro... un incubo dentro un incubo. Le parole che rappresentano di più questo thriller: spietato, crudo, malato, agghiacciante e ipnotico. 
Un libro che non lascia scampo al lettore, mi sono ritrovata a notte fonda con in mano il mio Kobo a leggere, leggere, leggere. I capitoli sono veramente brevi e secondo me Thilliez li ha studiati proprio così, per chi come me, dice: ma sì dai, un altro capitolo e poi basta...! 
Una trama geniale, dei personaggi altrettanto malati, un thriller che non lascia respirare, e alla fine, all’ultima riga del libro ancora ti chiedi: e quindi? E corri a rileggere tutto, sperando di carpire gli indizi che lo scrittore ti ha celato... 
Di recensioni de Il Manoscritto in rete ne trovate già tantissime, e ho notato che questo libro è stato capace di dividere nettamente in due gruppi i suoi lettori: chi lo ha amato alla follia da un lato, chi invece ne è rimasto neutro o insoddisfatto soprattutto per il finale... Io faccio parte del primo gruppo, l’ho amato alla follia. 
Se mi sento di consigliarlo a cuor leggero??? Assolutamente no! 
Il Manoscritto è crudo, malato, spietato, ci sono descrizioni accurate di torture, stupri, uccisioni... quindi lo consiglio solo a chi ha nervi d’acciaio e stomaco forte, un rompicapo truce che ti lascia un tatuaggio sulla pelle... 

P.S.: SE VI STATE CHIEDENDO SE QUELLI IN FOTO SIANO CAPELLI VERI O NO... SÌ SAPPIATELO: È UNA CIOCCA DEI MIEI CAPELLI... E SÌ, LI HO TAGLIATI PER FARE LA FOTO... SONO MATTA? ASSOLUTAMENTE SÌ 🤪
Il mio voto è indiscutibilmente 5 su 5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

venerdì 8 novembre 2019

RECENSIONE de “Quello che non so di te” di Francesca Redolfi in collaborazione con casa editrice Literary Romance



RECENSIONE de “Quello che non so di te” di Francesca Redolfi in collaborazione con casa editrice Literary Romance

Editore
Literary Romance
Data di pubblicazione
8 ott 2019
Lunghezza del libro
421

Recensione 
Devo fare una doverosa premessa: quando ho accettato la collaborazione con questa casa editrice che mi ha proposto un romance ero un po’ titubante, perché il genere esula dalla mia zona di comfort... ma questo libro dalle prime pagine mi ha colpito come un arcobaleno 🌈 improvviso nel grigiume di una giornata di pioggia! 
Eh sì cari lettori, questo romanzo è proprio un arcobaleno di colori, che vi farà provare delle emozioni molto forti. 
Divertentissimo, romantico ma assolutamente non mieloso, leggero e molto profondo al tempo stesso. 

“Io sposerò un medico. L’ho deciso e giurato solennemente a me stessa all’età di otto anni e mezzo, ovvero la prima volta che sono andata in un pronto soccorso, sei mesi dopo che era morta la mamma.”

Ed è proprio al suo 216esimo accesso al pronto soccorso che Samantha incontra Giulio, restano bloccati insieme in ascensore, e lei è completamente accecata dagli occhi celeste di lui dello stesso colore del camice da medico che indossa... e d’improvviso la cabina dell’ascensore si tinge di corallo...

“I colori. Quelli che provo sempre, come se fossero emozioni. Perché poi è questo che sento, che vivo, anche se nessuno lo sa. Tingo il mondo di tonalità diverse. Cambiano a seconda di ciò che provo.”

E tra Samantha e Giulio nasce una relazione; ma lei, per paura di perderlo, si guarda bene a rivelargli che purtroppo, a seguito della perdita della madre quando era una bambina, è diventata ipocondriaca. 

“Non solo quello, Giulio ne ho altre di stranezze. Ma non te le dico, perché dirtele vorrebbe dire perderti. E perdere te significherebbe chiudere fuori i colori”

Ogni capitolo inizia con la spiegazione del significato di un colore, e presto, prestissimo ci troviamo letteralmente appesi alla penna della Redolfi che, personalmente, mi ha fatto trattenere il respiro per tutta la narrazione, chiedendomi se Giulio avrebbe scoperto il segreto di Samantha e, se per questo, avrebbe smesso di amarla...

“E adesso che colore useresti Samantha?”
“Il verde che è diventato corallo in un ascensore rotto, una notte in ospedale. 
Il giallo veranda di quella giornata a Shabbyland.
Il viola setoso dell’incertezza e della magia in un bar in centro. 
Il rosso rubino della piazza antica, la notte in cui hai preso il mio volto tra le mani. L’allegria pazza e arancione di una festa di quartiere. 
Il nero vellutato di questa sera, increspato di bianco, bordato di blu.

Avrei talmente tanto da scrivere in questa recensione che se potessi rileggerei e riscriverei l’intero romanzo, le frasi che mi hanno colpito e le annotazioni che ho preso sono talmente tante che non basterebbero 10 fogli.... ma non vi voglio ulteriormente svelare la trama e privarvi delle emozioni che proverete leggendo questo incredibile romanzo... 
Ho già fatto personalmente le mie congratulazioni all’autrice che credo abbia scritto il più bel romanzo che ho letto nel 2019!
QUINDI NON ASPETTATE... CORRETE A LEGGERLO....
Assolutamente un 5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

giovedì 7 novembre 2019

INTERVISTA alla d.ssa Fabiola Pasetti di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Fabiola Pasetti di Tantilibriecaffe 

✔️ Prima di tutto parlaci un po’ di te: il tuo lavoro, le tue passioni, i tuoi interessi?
Io sono una psicologa psicoterapeuta Sistemico Relazionale e lavoro con adulti, adolescenti, coppie e famiglie seguendo le basi teoriche del Milan approach. Da sempre mi affascinavano i libri di psicologia e già dalle superiori avevo iniziato a farmi una cultura leggendo dei grandi classici come “Psicopatologia della vita quotidiana” Freud, “L’interpretazione dei sogni” Freud.
Mi è sempre piaciuta l’idea di poter aiutare le persone e in particolare modo sono stata sempre molto affascinata dalle dinamiche relazionali della coppia. Ad ora una delle mie grandi passioni oltre quella per la lettura che è un’amore che dura da una vita, è indubbiamente quella per la danza. Ballo da quando ho 5 anni e nel corso degli anni ho cambiato diversi stili. Devo dire che ballare mi ha aiutato in diversi momenti della mia vita per staccare la spina, divertirmi e sentirmi leggera. Una passione che consiglio a chiunque.

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi?
Recentemente ho scoperto la passione per la scrittura, mi fa sentire libera e curiosa.
Mi sento così probabilmente perché scrivendo uno stile: saggistica scientifico, se mancasse l’elemento di curiosità non riuscirei a scrivere questo genere in quanto è un elemento di partenza fondamentale per fare ciò.
Mi auguro inoltre che scrivendo questo genere di libri possa aiutare le persone a comprendere certe dinamiche e dargli degli spunti nuovi di riflessione. Inoltre qualora si dovessero riconoscere, spero trovino il coraggio di farsi aiutare da un professionista.

✔️ Parlaci del tuo libro “La crisi di coppia ai tempi di internet”
Recentemente ho scritto il libro la crisi di coppia ai tempi di internet. L’ispirazione per questo libro mi è venuta l’anno scorso quando ho dovuto scegliere il tema per la tesi della mia scuola di specializzazione. Mi è venuto spontaneo parlare di questo argomento, compiendo non poche ricerche in ambito scientifico su questo tema, proprio perché credo sia un argomento molto presente ai giorni nostri. La conferma di ciò l’ho avuta dalla mia esperienza in studio, diverse coppie infatti mi contattano proprio per problemi relazionali dati da un uso eccessivo dello smartphone senza capire come mai si sia arrivati a quel punto e senza capire l’atteggiamento dell’altro. In questo libro avanzerò la mia ipotesi del come mai si arriva a manifestare questo tipo di comportamento nella coppia e dimostrerò che l’età non è un fattore che porta una differenza nel significato di questi atteggiamenti.

Ad ora sto scrivendo un altro libro sul calo della passione nelle coppie con il Dottor Eugenio Bedini, un mio collega dello stesso approccio affrontando questa tematica sotto i diversi punti di vista. 

✔️ Ci vuoi parlare infine dell’importante iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne in collaborazione con autrice Martina Longhin?
Recentemente sono stata contatta da Martina Longhin una scrittrice della mia zona che ha scritto un libro che parla della violenza sulle donne, una storia vera di una sua amica dal titolo: “Anna l’inferno in una bottiglia”, per collaborare ad un importante progetto contro la violenza sulle donne. Questo tema mi è sempre stato molto a cuore, quindi non ho esitato nell’accettare di buon grado questa interessante collaborazione. Ci stiamo muovendo con incontri nel territorio, per sensibilizzare le persone sull’argomento, in particolar modo ora nel mese di novembre, abbiamo fatto dei video a riguardo e speriamo presto di entrare anche nelle scuole per parlare di questo, dal momento che i giovani sono il nostro futuro.

domenica 3 novembre 2019

INTERVISTA a Martina Longhin di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Martina Longhin di Tantilibriecaffe 


✔️ Prima di tutto parlaci un po’ di te. Quali sono le tue passioni, i tuoi interessi?
Io sono nata e cresciuta a Mirano, una cittadina nella provincia di Venezia, sono sposata con Lorenzo, il mio primo sostenitore, e abbiamo un figlio diciottenne, Eddy. Sono stata insegnante di musica per molti anni, ma ora mi dedico principalmente alla scrittura. Amo viaggiare, cucinare, leggere e naturalmente scrivere. Ho una passione smodata per “Notre Dame de Paris”, l’opera popolare di Riccardo Cocciante. Vi dico solo che come suoneria, sul mio cellulare, ho messo il brano “Bella”. 

✔️ I tuoi libri sono diametralmente opposti: uno è tratto da una storia vera e l’altro è una “favola per adulti molto avventurosa”, come io l’ho definito nella mia recensione. Ci spieghi come mai ti sei cimentata in due generi così differenti?
Non è una cosa voluta, in realtà. Mi è venuta l’idea di scrivere “Alla ricerca di Lyset”, ispirata da un tema che Eddy, mio figlio, aveva scritto per scuola dopo un nostro viaggio in Norvegia. Entrambi eravamo rimasti affascinati da quel paese e dalle sue leggende, così ho iniziato a sviluppare la sua idea iniziale ed è nato quella che, appunto, tu definisci una “favola per adulti”. Poi, una sera, poco tempo dopo aver terminato “Alla ricerca di Lyset”, una nostra amica ci ha raccontato dei particolari della sua infanzia e adolescenza che mi sconvolsero e impressionarono talmente tanto, da decidere di scrivere la sua storia. E così ecco “Anna. L’inferno in una bottiglia”, un libro che parla della violenza sulle donne. Prima di allora, non mi aveva neanche mai sfiorato l’idea di scrivere libri. È stato proprio un caso. Mi son piaciute le storie e ho provato a scriverle.

✔️ “Anna, l’inferno in una bottiglia” ha ottenuto la menzione d’onore al concorso internazionale “Il canto di Dafne”. Ci dici perché le donne lo dovrebbero leggere? 
Perché racconto la storia realmente accaduta a una donna, a una donna con dei figli cresciuti con un padre alcolizzato che la picchiava quasi quotidianamente; figli cresciuti nel terrore, privati della serenità che tutti i bambini dovrebbero avere. E storie come questa ce ne sono tante. Quello che mi augurerei è che le donne che stanno vivendo una relazione “malata”, dopo averlo letto, riuscissero a riflettere e prendere la decisione di porre fine a questi rapporti, perché le conseguenze su di loro e sui loro figli  sono a volte devastanti. E come ho scritto alla fine del libro, “... non ci devono più essere bambini come Anna, Sara, Luca e Marco che hanno vissuto per molto, moltissimo tempo all’inferno”.

✔️ E di “Alla ricerca di Lyset”, cosa ci puoi dire?
“Alla ricerca di Lyset”, è un libro fantasy, ricco di avventure e colpi di scena, ambientato in un regno fantastico, Farreg, dove i quattro giovani protagonisti devono affrontare prove di abilità, coraggio e astuzia per riuscire a conquistare il trono. Scrivendo questo romanzo ho rivissuto le emozioni che quei luoghi mi hanno suscitato e mi auguro di riuscire a trasmettere queste emozioni anche ai miei lettori. 

✔️ So che hai scritto anche un libro per bambini, ma ancora non è pubblicato. Ce ne parli?
Sì, si intitola “Selena e Nino il topolino” ed è stato tra le venti opere selezionate, nella categoria fiabe, per la fase finale del concorso “Il Racconto nel Cassetto”. L’ho scritto appositamente per la mia nipotina Selena e gliel’ho regalato per il suo quarto compleanno. Parla del suo incontro a Parigi, città in cui lei abita, con un piccolo topolino veneziano arrivato nella capitale per sbaglio e in cerca di aiuto per tornare a casa.

✔️ Ma la particolarità di questo libro è che hai creato tu stessa le illustrazioni. Giusto?
Sì, infatti, tutti i personaggi e le ambientazioni le ho realizzate io con tutto ciò che la natura può offrire: pigne, ghiande, semi, bacche... e anche materiale di recupero. Ci ho messo più tempo a far questo che a scrivere la storia. 

✔️ Stai lavorando a qualche altro progetto? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto scrivendo un altro romanzo, un giallo ambientato a Roma, e ho già buttato giù degli appunti per il seguito di “Alla ricerca di Lyset”. Mi piacerebbe anche scrivere degli altri libri per bambini, simili a “Selena e Nino il topolino”. E poi, assieme alla psicologa Fabiola Pasetti, sto portando avanti dei progetti che mirano a sensibilizzare la gente, e in particolare i nostri giovani, sul grave problema della violenza sulle donne.

✔️ E a proposito di violenza sulle donne, so che c’è una promozione per il libro “Anna, l’inferno in una bottiglia”. Ce ne vuoi parlare?
Sì, dal 23 al 27 novembre, su Amazon, sarà scaricabile gratuitamente il libro in formato digitale. Mi auguro, così, di far conoscere la storia a più gente possibile e, come ho scritto sopra, possa far riflettere quelle donne che sono ancorate in un rapporto tossico e malato.

venerdì 1 novembre 2019

RECENSIONE de “L'impiccato: Una gita a Pienza (Le indagini di Marco Vincenti Vol. 5)” in collaborazione con autore Maurizio Castellani



RECENSIONE de “L'impiccato: Una gita a Pienza (Le indagini di Marco Vincenti Vol. 5)” in collaborazione con autore Maurizio Castellani

Data di pubblicazione
1 lug 2019
Lunghezza del libro
164

Recensione 
“Ma voi, quando vi incontrate, siete sempre così, o questa volta è un caso?“
“Cara Grazia - le rispose Marco - È quasi sempre così, però la cosa per me ha il suo risvolto positivo, perché gli investigatori silenziosi, seri e cupi, mi hanno sempre rattristato; e poi, se un giorno le nostre investigazioni saranno ricordate e raccontate da uno scrittore, spero che il lettore si divertirà nel leggere le indagini ironiche di tre Toscanacci a cui piace anche divertirsi, seppur in presenza di efferati delitti o, come in questo caso, di tristi suicidi”. 

In questa frase cogliamo l’essenza dei personaggi, delle trame e dello stile narrativo di Maurizio Castellani. Infatti l’autore, in tutti i suoi gialli, pur mantenendo sempre un filone narrativo e trama da giallo, fa immensamente divertire il lettore, con dialoghi, battibecchi e botte e risposte dei quattro protagonisti principali dei suoi romanzi.
Nel libro “L’impiccato”, che ho letto per secondo dopo “Gatta ci cova”, ho potuto apprezzare ancor meglio questo stile irriverente e ironico. La storia questa volta è ambientata tra Pienza e Casciana Terme, e la trama e quindi la risoluzione del caso, sono ancora più ingarbugliati… 
Il maresciallo Bevacqua essendosi trasferito a Pienza per seguire la sua futura sposa Paola, e trovatosi ad affrontare un caso complesso di omicidio/suicidio, interpella subito i suoi carissimi amici: Marco, Andrea e Piero.
Da qui parte l’indagine, e tra battute, bevute, mangiate, come al solito i nostri insoliti detective riusciranno ad arrivare alla soluzione del caso.
Un altro imperdibile libro della collana composta da cinque gialli scritta da Maurizio Castellani. 
Consigliato a chi si approccia al genere giallo, ma con occhi aperti anche all’ironia e al divertimento.
Il mio voto è di 4/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

📌📌📌 RECENSIONE 📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre Destinazione felicità di Guendalina Bosio in collaborazione con autrice

  📌📌📌  RECENSIONE  📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre  Destinazione felicità di  Guendalina Bosio in collaborazione con a...