sabato 21 settembre 2019

RECENSIONE de “Sadie” di Courtney Summers In collaborazione con casa editrice RIZZOLI


RECENSIONE de “Sadie” di Courtney Summers
In collaborazione con casa editrice @rizzoli...

Editore
Rizzoli
Data di pubblicazione
25 giu 2019
Lunghezza del libro
366

Sinossi 
Quando il popolare conduttore radiofonico West McCray riceve una telefonata da una donna che lo implora di cercare Sadie Hunter, diciannove anni, scomparsa da alcuni mesi, l’uomo non è davvero convinto che quella sarà una storia da raccontare: è tristemente consapevole che di ragazze scomparse ce ne siano molte, troppe, ogni giorno. Ma quando viene a sapere che Sadie si è allontanata da casa dopo il brutale omicidio irrisolto della sorella Mattie, tredici anni, parte alla volta di Cold Creek, Colorado, per cercare di saperne di più.Sadie non ha idea che la sua storia stia per diventare il soggetto di un podcast di successo seguito da una costa all’altra degli Stati Uniti. Tutto ciò che vuole è vendetta: armata di un coltello a serramanico e del suo lacerante dolore, Sadie colleziona una serie di confusi indizi che seguono le tracce dell’uomo che è convinta abbia ucciso la sorella.Mentre West ricostruisce il viaggio di Sadie, ritrovandosi sempre più coinvolto dalla storia della ragazza e ossessionato dal pensiero di ritrovarla, un mistero inquietante comincia a prendere forma e a svelarsi. Riuscirà West a ricomporre il puzzle della verità prima che per Sadie sia troppo tardi? Alternando le puntate del podcast alla lucida voce di Sadie, che racconta in prima persona la sua caccia all’uomo, Courtney Summers ci regala una storia struggente che resta sulla pelle ben oltre la sua ultima pagina.

Recensione
Il libro è un podcast diviso in otto puntate che indaga sull’omicidio di Mattie Southern e della scomparsa della sorella Sadie.  È una storia che parla del legame tra queste due sorelle ambientata in una  provincia americana. Parla di quello che arriviamo a fare per proteggere le persone che amiamo, e del prezzo alto che paghiamo quando non ci riusciamo. 

“Lei è morta” - sussurro e non so perché sia questa la cosa che scelgo di dire a voce alta, dato che dirlo fa male, sentire la verità di quelle parole sulle labbra, renderle reali in questo mondo. Ma lei è morta è la ragione per cui io sono ancora viva. Lei è morta è la ragione per cui ucciderò un uomo”. 

Lo stile di questo libro è innovativo perché è come se fosse una trasmissione radiofonica, intervallata dalla narrazione in prima persona fatta da Sadie. 
Sinceramente non l’ho amato particolarmente perché non è riuscito a crearmi particolare pathos, lo stile resta piuttosto freddo e distaccato... inoltre il finale è a dir poco aperto...
3,5/5 ⭐️⭐️⭐️

lunedì 9 settembre 2019

INTERVISTA a Paola Palese di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Paola Palese
di Tantilibriecaffe 

Questa settimana intervista all’autrice emergente Paola Palese:

✔️Qual è il motivo principale per cui scrivi?

Scrivo per liberare la mente. Scrivere per me è sempre stato un modo per evadere dal quotidiano, dai problemi. Porre su carta, sotto forma di racconto, alcuni fatti personali è un modo per lasciarli andare. Analizzarli dal punto di vista dei personaggi è liberatorio. È uno sfogo, la fuga da una prigione di situazioni che non si riescono più a controllare. Poter scrivere ciò che si prova, anche se mascherato dalla finzione è un’ottima soluzione. Le parole nero su bianco rappresentano l’epilogo, la chiusura di quel periodo e da lì in poi si apre una nuova storia. È una sorta di rinascita.

✔️Da dove trai l’ispirazione per i tuoi romanzi?

La vita reale è una fonte inesauribile d’ispirazione, a volte la realtà supera persino la fantasia perciò, non c’è niente di meglio della vita di tutti i giorni per costruire una storia. I fatti quotidiani piccoli o grandi che siano, una parola o un discorso, magari sentito per strada, un oggetto dall’aspetto ordinario ma che inserito in un certo contesto può diventare il centro di una vicenda, magari intrisa di mistero, sono tutti un buon punto di partenza per far volare l’immaginazione.

✔️Parlaci del tuo romanzo “Le nuvole dentro”

Le nuvole dentro è un giallo che sonda l’animo umano, quindi non un giallo nel senso stretto del termine. Sotto molti aspetti si può considerare come un viaggio nel perché a volte ci richiudiamo in noi stessi, o perché agiamo sconsideratamente pensando di fare la cosa giusta. Il romanzo narra la storia di persone “disturbate” dagli eventi della vita, parla della loro reazione esagerata e sbagliata nell’affrontare il peggio, ciò che non vorremmo mai accadesse. La protagonista, a cui tutto ruota attorno è Cassandra, una scrittrice di romanzi rosa che un giorno si sveglia in un posto a lei sconosciuto, in condizioni pietose, con tutto il suo mondo e le sue certezze in frantumi. È stata rapita. Da lì inizierà il percorso della protagonista per liberarsi sia dalla prigione fisica che da quella emotiva. Gli eventi narrati nel romanzo cambieranno in lei il modo di vedere le cose. Alla fine, troveremo una persona completamente diversa.

✔️Invece com’è nata l’idea del tuo ultimo libro “L’ombra nella sabbia?

Mantenendo fede al mio stile mi sono ispirata alla realtà. Parecchi anni fa ho frequentato un corso serale, tra i tanti insegnanti uno in particolare mi ha incuriosito. Non è mai stato chiaro come mai dopo una carriera da libero professionista, fosse finito a fare l’insegnante. Ispirandomi a questo fatto, aggiungendo una massiccia dose di fantasia e il mio amore per l’archeologia, ho creato il personaggio del professore di egittologia Gawain R. Hood Dallaia. Un uomo schivo, ombroso, che svolge il suo lavoro come una condanna al supplizio eterno. Ho intriso il personaggio di voglia di rivalsa, di ritorno alla sua vera vita, a quella vita che ha dovuto abbandonare bruscamente anni prima. Ho affiancato al personaggio del professore una studentessa del suo corso, che lo aiuterà a risalire in superfice. La protagonista femminile è di fantasia, per lei ho preso spunto della realtà solo per quanto riguarda il suo lato curioso, ciò che la spingerà ad interessarsi a questo professore. Per tutto il resto è nata spontaneamente mentre scrivevo.






giovedì 5 settembre 2019

INTERVISTA a Jessica Rigoli di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Jessica Rigoli
di Tantilibriecaffe 

Questa settimana intervista all’autrice emergente Jessica Rigoli con il suo romanzo "Lo Spirito delle Idee - Viaggio nel Mondo Inverso"


• Ciao Jessica, parlaci del tuo primo libro "Lo Spirito delle Idee - Viaggio nel Mondo Inverso"

Il libro è un Fantasy per bambini e ragazzi la cui protagonista è la piccola Melissa che, suo malgrado, viene coinvolta in una pericolosa avventura in un mondo parallelo, il Mondo Inverso appunto, insieme ai suoi cani Mika e Pako. Lì incontreranno la loro guida d'eccezione, la gatta certosina Beatrix, che avrà un ruolo fondamentale in tutta la storia. Durante il corso dell'avventura conosceranno nuovi amici e si troveranno ad affrontare numerosi pericoli ed enigmi che cambieranno per sempre le loro vite.

• C'è un messaggio in particolare che hai cercato di trasmettere attraverso questa storia?

Assolutamente sì. Dato anche il target di pubblico a cui il libro si rivolge volevo fortemente che passassero determinati valori ai piccoli lettori, dai valori più immediati come il valore dell'amicizia, del gioco di squadra, del rispetto e della fiducia fino ad arrivare a spingerli a non mollare mai, a superare i propri limiti e a credere sempre nelle proprie capacità e nei propri sogni.

• Forse tutto questo è anche da ricollegare alla genesi del romanzo?

Sì, lo ammetto. Il libro è nato inizialmente come una favola della buonanotte per mia figlia Melissa che all'epoca aveva solo 4 anni ed è la protagonista stessa della storia così come i nostri cani e alcune ambientazioni del mondo dritto. Volevo che durante la lettura provasse un senso di familiarità e di sicurezza e che con la lettura potesse trarre a dei giusti insegnamenti.

• A breve avrai un'altra sorpresa per noi, vero?

Entro la fine di settembre uscirà Finalmente il secondo capitolo della saga che potrete leggere anche se non avete letto il primo, dato che entrambi sono libri autoconclusivi. Incontrerete nuovamente Melissa e i suoi vecchi amici ma farete anche la conoscenza di nuovi personaggi Veramente adorabili, io me ne sono innamorata appena sono comparsi nella mia testa! Il libro avrà sicuramente uno stile e un linguaggio più maturo dato che questa volta ho scritto con consapevolezza ma ho cercando sempre di non perdere quella vena favolistica e ingenua che tanto caratterizza il primo libro. Non vedo davvero l'ora sia tutto pronto e che possiate leggerlo per sapere il vostro parere e conoscere le vostre emozioni.

lunedì 2 settembre 2019


INTERVISTA a Massimiliano Irenze 
di Tantilibriecaffe 

Questa settimana intervista all’autore emergente Massimiliano Irenze con il suo romanzo “I giochi del fato e gli scherzi della mente”

✔️Com'è nata l'idea del romanzo: I giochi del fato e gli scherzi della mente?

Quando ero adolescente, intorno al 2001, avevo scritto i due racconti che in questo romanzo vengono letti dai due protagonisti. Nel 2017, dopo aver pubblicato Atman, volevo farne qualcosa, ma i due racconti non raggiungevano un numero di pagine adeguato. Una soluzione poteva essere quella di aggiungere un terzo racconto, ma non ero ispirato in tal senso. Inoltre non mi piaceva l'idea della semplice, asettica raccolta di racconti. Allora mi è venuta in mente la cornice narrativa, con una storia di contorno in cui i protagonisti avrebbero poi letto stralci dei racconti. E qual è la più famosa cornice narrativa? Le mille e una notte. Perciò ho pensato a una versione moderna, vicina al thriller psicologico, in cui una donna imprigionata, così come sherazade, prende tempo leggendo dei racconti al proprio carceriere.

✔️ Come mai questo titolo?

Siccome sono psicologo e psicoterapeuta, la parte de "gli scherzi della mente" riguarda le dinamiche psicologiche che stanno dietro a un evento, che nel libro vengono descritte minuziosamente. Dato però che credo anche nella spiritualità (pratico infatti buddismo), la parte de "i giochi del fato" indica quegli incastri del destino che sembrano condurre la vita delle persone verso specifiche direzioni. Per cui il titolo "i giochi del fato e gli scherzi della mente" cerca di descrivere come le due cose, le nostre decisioni e la forza del destino, interagiscano tra loro.

✔️ Perché i personaggi vengono descritti accuratamente dal lato psicologico, mentre per ciò che riguarda il loro aspetto, sono descritti poco o nulla, così come le ambientazioni?

È una cosa voluta, che fa parte del mio stile di scrittura ed è presente anche negli altri miei romanzi. Il motivo è legato alla logica dei test proiettivi che alcuni psicologi usano. Il più famoso, per capirci, è il Rorschach, quello delle macchie. In esso, ci sono delle figure dai contorni indefiniti. Questo porta il paziente a proiettare lui delle figure, un po' come quando si guardano le nuvole e gli si affibbiano somiglianze con oggetti animali etc. In questo modo, il paziente proietta sulle macchie del test il proprio mondo interno, vedendo nelle figure qualcosa legato ai propri bisogni e paure profonde. Nelle mie storie, non descrivendo l'aspetto dei personaggi, né le ambientazioni, l'intento è simile. Non avendo bene in mente come sono fatti, il lettore ci proietterà quelli del suo mondo interno.

✔️ Non pensi che la presenza di molti personaggi, unita all'uso della cornice narrativa possa mandare in confusione talvolta i lettori?

In effetti, tra la cornice e i due racconti, i nomi da tenere a mente diventano tanti. Però ho notato due tipi di feedback.  Le persone che lo hanno divorato in qualche giorno non hanno avuto questo problema, mentre quelli che hanno diluito la lettura in tempi più lunghi si sono comprensibilmente confusi con i nomi, perché passando qualche giorno, non ci si ricorda più bene chi è Tore, chi è Luca, etc. Perciò il mio consiglio per ovviare al problema è: divoratelo!

✔️ Quali sono i tuoi autori preferiti? Hai preso spunto da qualcuno di loro nella tua scrittura?

Ce ne sono tanti, tratti dai generi più disparati: Proust, King, Koontz, Murakami, Ikeda. Nello scrivere è inevitabile che veniamo condizionati in parte dallo stile degli autori che abbiamo apprezzato. Però, le idee che ho sviluppato me le portavo dietro da anni. Credo che l'estro, l'inventiva, idee e stile originali o ce l'hai o non ce l'hai, non si possono insegnare. Sono scettico, per esempio, riguardo ai corsi di scrittura creativa. Al massimo, si può ripassare un po' di italiano che non fa mai male. A differenza di molti che sono prevenuti verso il self publishing, ho provato a leggere delle cose da quell'ambito e non sono tutte da scartare, ma alcune...piene di refusi e di errori. Significa che l'autore nemmeno si è riletto. E se non ha voglia di leggersi nemmeno lui...figuriamoci gli altri. È segno di poca professionalità e si compromette in tal modo la reputazione di tutti i self.

Un ultima cosa prima di salutarci...sono lieto di informarvi che a breve uscirà il mio nuovo libro "Un uomo comune" edito dalla casa editrice Del Bucchia.
A presto e grazie.

📌📌📌 RECENSIONE 📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre Destinazione felicità di Guendalina Bosio in collaborazione con autrice

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