lunedì 30 dicembre 2019

RECENSIONE de “Un anno felice” di Chiara Francini in COLLABORAZIONE con autrice


RECENSIONE de “Un anno felice” di Chiara Francini in COLLABORAZIONE con autrice 

Editore
Rizzoli
Data di pubblicazione
25 giu 2019
Lunghezza del libro
345 pagine 

UNA FRECCIA PUÒ USCIRE DA UNA FERITA, MA IL RICORDO RIMANE CONFITTO NEL CUORE. 

Recensione 
“Melania è il suo secondo nome. Ha trentacinque anni ed è piccola. Bassa, con polsi sottili e un’aritmia nello sguardo come se i suoi occhi scivolassero su tutto per non più di pochi secondi, ma sempre ingordi. Si chiama Beatrice per via di Dante. Si chiama Melania per Via col vento..“

Melania, un giorno qualsiasi, incontra Axel, uno svedese atipico, dai tratti mediterranei, ed è subito alchimia, attrazione.

“Quel suo amore è come il corpo di Cristo, da ingoiare, senza romperlo.”

Una mattina, dopo quattro giorni di frequentazione si sveglia e pensa che non seguire la felicità (o almeno quello che lei crede che sia) sia una cosa da matti, perché l’innamoramento è il caos, la destabilizzazione più radicale e non bisogna temere, ma assecondare con coraggio e incoscienza questa magnifica disarmonia prestabilita.
Melania lascia tutto per lui: lavoro, casa, amici… Per la felicità, per l’amore? Purtroppo lo scoprirà ben presto.
Un distacco, una umiliazione, poi la successiva, tutto è freddo, ghiacciato.
Perché Melania è gioia di vivere, mangia a bocconi la vita, Axel è ghiaccio, inverno, noia e insicurezza. Piano piano, vivendo con lui, Melania invece di ingoiare bocconi di vita, ingoia bocconi di risentimento, indifferenza e non amore. Axel ha un modo maniacale, estremamente rigido di fare tutto, Melania si domanda troppo spesso se riesce, qualche volta, sentire in pieno qualche sentimento.
Tutto bianco e sordo attorno a Melania, la vita scorre sempre identica, la neve copre tutto, ed è come una mano che tappa le bocche e ammutolisce con la sua tonda potenza. Ormai è sempre più difficile comunicare e stargli vicino, anche se a lei basta che lui la guardi, l’abbia scelta, basta viva con lei per renderla felice.

“A volte il nostro bisogno di un segno d’amore è così grande che non ci importa cosa significhi esattamente o quanto dovremo pagarlo in seguito.“

Uno stile narrativo molto sofisticato, raro e prezioso, i termini usati sono aulici e ricercati, e rendono questo questo romanzo, un libro unico, ma richiedono “per i più“, l’uso costante di un vocabolario. 
Se lo consiglio a tutti? No, assolutamente, questo romanzo è una goccia di rugiada per l’animo, pregno di sentimenti ma anche di riflessioni… Con un finale assolutamente inaspettato e probabilmente la fiera coltellata finale.

UNA FRECCIA PUÒ USCIRE DA UNA FERITA, MA IL RICORDO RIMANE CONFITTO NEL CUORE 
4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

venerdì 27 dicembre 2019

RECENSIONE de “La casa delle voci” in collaborazione con casa editrice Longanesi


RECENSIONE de “La casa delle voci” in collaborazione con casa editrice Longanesi

Editore
Longanesi
Data di pubblicazione
2 dic 2019
Lunghezza del libro
400 pagine 

Sinossi 
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei.

Recensione
Premetto che è il primo libro di Carrisi che leggo, quindi questo non so se mi pone in situazione  di vantaggio o di difetto, fatto sta comunque che l’aspettativa era veramente alta, essendo l’autore decantato come uno dei maggiori maestri italiani del genere thriller. 
Fino a metà libro devo dire che Carrisi mi ha letteralmente inghiottito nel suo vortice folle, facendomi provare reali ed agghiaccianti brividi di terrore. 
Poi... non lo so... forse ci ha voluto svelare troppi indizi? Ci sono stati degli inevitabili cliché? Il problema è che sono arrivata a metà libro immaginando già il finale 😕
Forse la forte pubblicità mediatica intorno all’uscita del libro ha reso i lettori troppo esigenti e, a mio modesto parere, avrei preferito che l’autore, come mi aspettavo in un ottimo thriller psicologico, giocasse con la mente dei lettori fino all’ultima pagina e oltre...

📚📚📚 Voi l’avete letto? Che ne pensate? 📚📚📚
Per me è 3,5/5 ⭐️⭐️⭐️

mercoledì 18 dicembre 2019

RECENSIONE de “L’accordo perfetto” di Fabio Guaglione in collaborazione con autore


RECENSIONE de “L’accordo perfetto” di Fabio Guaglione in collaborazione con autore 

Editore
Mondadori
Data di pubblicazione
29 ott 2019
Lunghezza del libro
324 pagine 

Recensione 
Un incipit strepitoso che prelude un inizio scoppiettante... 
Tante domande, paradossali, spietate, esami più o meno invasivi a cui vengono sottoposte le coppie per avere in cambio “l’amore eterno”...
Mark e Laura. Un uomo, una donna, una coppia. Completamente programmati e sintonizzati sulle stesse frequenze, marito e moglie felicemente sposati da oltre 5 anni. Ma un giorno come tanti, Mark torna da un viaggio e trova Laura mentre lo tradisce, ammanettata nel loro letto. 
La reazione di Mark è veloce, non riesce a connettere ed è disposto a fare qualsiasi cosa per salvare il suo matrimonio. Così trattiene Laura contro la sua volontà e la imprigiona nella loro stessa casa, perfetta, lussuosamente progettata da lei stessa. Inizia quella che si può definire una terapia di coppia obbligata; una trappola da cui Laura tenta di scappare in ogni modo, assecondando il marito. Un thriller distopico, ma nemmeno tanto lontano da una realtà perfettamente immaginabile, dove si può comprare tutto... anche la nostra anima gemella. E dal dialogo forzato escono le parole non dette, i segreti più cupi celati da sempre, una coppia che si scopre essersi mai conosciuta realmente. 
Ma la Crimson Heaven, non aveva dato per scontato che il loro rapporto d'amore fosse “Per sempre??” Purtroppo la verità risulta essere ben diversa. L’algoritmo e i calcoli matematici grazie ai quali hanno costruito un "matrimonio perfetto" si scontrano con la fragilità dell’animo umano e le sue infinite debolezze. 
A metà tra un episodio di una serie tv, e un racconto di George Orwell, questo thriller ci lascia senza fiato, e ci conduce in una spirale senza uscita. 
Molto consigliato. 
4,25/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

VI PIACCIONO I THRILLER PSICOLOGICI!?

lunedì 16 dicembre 2019

RECENSIONE de “La maestra dei passi avanti" in COLLABORAZIONE con autrice Federica Zeppilli


RECENSIONE de “La maestra dei passi avanti" in COLLABORAZIONE con autrice Federica Zeppilli

Editore
Capponi Editore
Data di pubblicazione
19 set 2019
Lunghezza del libro
290 pagine 

Recensione 
“Sono assorta nei miei pensieri quando vengo scossa da un rumore improvviso: un forte botto che proviene dall’alto. Penso che probabilmente la corrente avrà fatto sbattere le finestre del foyer. Resto in silenzio e pochi secondi dopo percepisco chiaramente il suono distinto di passi veloci. Io sono seduta in platea. Il teatro ha quattro ordini che lo sormontano. Alzo lo sguardo trattenendo il respiro. Una voce femminile, ferma e decisa. Mi alzo in piedi ma non vedo nulla. Sto cercando di capire chi possa essere entrato quando sento un grido soffocato. Mi si gela il sangue. Sta accadendo qualcosa di brutto e non so che fare. Comincio a sentire dei rumori più forti, dei colpi ripetuti, come se qualcuno stesse dando calci al muro. E tutto sta avvenendo in alto, alla mia destra, ma continuo a non vedere niente. Ho il cuore che comincia a battere all’impazzata e non riesco a muovermi. Il rumore dei colpi si attenua e adesso si sostituisce a quello di flebili rantoli agonizzanti. Infine il silenzio. Io ho le gambe paralizzate. Formicolano dall’inguine fino alle dita dei piedi.”

Chiara Palermi è un’insegnante di danza, che indirettamente assiste ad un omicidio proprio nel teatro dove di lì a poco si svolgerà il saggio di danza delle sue allieve.

“Sono sempre stata brava a scuola e sette anni fa mi sono anche laureata in legge con il massimo dei voti. I miei mi avrebbero probabilmente voluto avvocato. Io però ho deciso di fare altro, seguendo il mio istinto. Niente di strano. Ho sempre avuto l’innata tendenza a remare controcorrente. D’altra parte, e nonostante la fatica, sono follemente innamorata di questo mestiere.”

Impossibile non affezionarsi alla protagonista, Chiara è curiosa, a volte impacciata, tenera e  incredibilmente divertente. Si ritrova completamente immersa nelle indagini sull’omicidio di Marina, una sua allieva, perché appunto è una testimone indiretta, e in più anche perché è spinta dalla sua innata curiosità a indagare. E la sua testardaggine la metterà anche spesso in situazioni di pericolo, perché si improvviserà detective per scoprire la verità. In questo giallo ho amato lo stile narrativo molto maturo dell’autrice, pur essendo al suo primo romanzo, è un mix perfetto di giallo, sentimento, divertimento e di emozioni. 
La protagonista, e tutti i coprotagonisti sono descritti perfettamente, ho amato anche l’ambientazione romana, i luoghi descritti, quando Chiara li perlustra con il suo motorino 🛵
Insomma un romanzo giallo, divertente e romantico al tempo stesso. Mi ha particolarmente divertito anche il personaggio del commissario Lorenzi, o come lo chiama Chiara: il sosia in divisa di Patrick Dempsey. Consiglio vivamente questo romanzo a tutti, una lettura piacevolissima. Per me è un 4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

“L’inchiostro delle pagine ha la capacità di risucchiarmi come in un buco nero e portarmi in una dimensione dove conoscere personaggi straordinari in cui sperimentare amore, vendetta, guerra passione ma senza restarne intrappolata.
Un buon romanzo può fare proprio questo: ti rapisce ma quando ne hai voglia ti riporta a casa.”

sabato 14 dicembre 2019

INTERVISTA a Sara Recordati di Tantilibriecaffe


INTERVISTA a Sara Recordati di Tantilibriecaffe 


✔️ Prima di tutto raccontaci un po’ di te: il tuo lavoro, le tue passioni, i tuoi interessi?
Ciao a tutti, sono una giornalista esperta di cinema. Scrivo sul settimanale Gente, dove intervisto attori, registi e tanti personaggi dello spettacolo. Da ragazza sognavo invece di fare la curatrice di mostre perciò mi sono laureata in Storia dell’arte e per un po’ ho fatto esperienza a New York. È una passione che coltivo ancora. Nel mio romanzo “La figlia sconosciuta” ho immaginato che la protagonista, Francesca, fosse figlia di un grande pittore: mi è piaciuto ricreare il mondo di suo padre, dallo studio alla galleria dove espone, e poi far frequentare a Francesca alcuni fra i musei che amo di più. I miei interessi comunque sono vari, amo tantissimo anche leggere (non si può scrivere senza leggere) e guardare le serie TV, che pure hanno nutrito parecchio il mio romanzo. Francesca è una donna imperfetta, che tenta di fare i conti con il suo passato e i propri limiti proprio come le figure femminili che abbiamo imparato ad amare in tante serie televisive recenti: da “Le regole del delitto perfetto”, a “Sharp Objects”, a “Big Little Lies”.


✔️ Parlaci del tuo libro “La figlia sconosciuta”... come mai hai scelto proprio questo titolo?!
È un titolo che reca in sé una contraddizione (come fa un figlio a essere sconosciuto?) e questo mi piace molto. Tutti noi siamo molteplici e abbiamo lati contrastanti: una parte in luce, bella e presentabile che mostriamo volentieri sui social e una più in ombra di cui magari ci vergogniamo o che addirittura rifiutiamo di vedere. La protagonista del romanzo, Francesca, è sconosciuta a suo padre che essendo un grande artista è troppo concentrato su sé stesso e quasi nemmeno la vede, la denigra e le dice che non vale molto (un po’ come ha fatto la società patriarcale nei confronti delle donne, per secoli). Ma è sconosciuta anche a sé stessa: come tutti noi che ci mettiamo una vita a capire chi siamo veramente, che cosa ci fa stare bene davvero e di che cosa abbiamo sinceramente bisogno. A un certo punto lei non sa più chi è: se quella che presenta al mondo o quella che sente premere profondamente per uscire fuori, ma che le fa paura. Dovrà scegliere se avere il coraggio di essere sé stessa fino in fondo.

✔️ Oltre a scrivere ami anche leggere? Se sì quali sono i tuoi generi e autori preferiti?
Certo che amo leggere, è una delle attività che più mi danno gioia. E, come dicevo prima, non si può scrivere se non leggi. Tutti i grandi scrittori che ho letto dalla scuola media fino a oggi sono i miei maestri, da tutti ho imparato: da I promessi Sposi, ad Anna Karenina, da Milan Kundera, a Elsa Morante, a Salman Rushdie. Leggere è una tale meraviglia, come si fa a scegliere? Qui cito due esempi, forse i più vicini al mio romanzo: Stephen King, che nessuno si aspetta possa essere la fonte per un romanzo psicologico al femminile! Invece io amo la scrittura di genere, da ragazzina divoravo i suoi volumi, infatti ho cercato di dare al mio libro il passo di un thriller. E poi tutta la letteratura sudamericana e in particolare Isabel Allende e Jorge Amado: “ Dona Flor e i suoi due mariti” è molto presente ne “La figlia sconosciuta” che, a un certo punto, si divide tra marito e amante. Leggo anche gli scrittori contemporanei, per esempio quest’estate ho divorato “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci.

✔️ Hai in cantiere o stai pensando di scrivere un altro romanzo?!
Stai pensando di scrivere un altro romanzo?
Sì, lo sto già scrivendo, con grande fatica perché lavoro a tempo pieno in redazione e riesco a ritagliarmi solo i weekend e le vacanze. Lo faccio perché per me la scrittura creativa è una vera necessità: mi costa grande sforzo, ma è pure fonte di soddisfazione. In questi mesi nel mio (poco) tempo libero ho cominciato a scrivere anche una newsletter che mi diverte molto: prende spunto dalle numerose interviste che faccio per il mio giornale e dai moltissimi film che vedo. Amo ragionare sui temi che riguardano le donne e la parità, sul perché dovremmo essere tutti femministi, con leggerezza, profondità e irriverenza: al di là dei luoghi comuni. Mi piace moltissimo quando le persone mi scrivono per commentare. 
Grazie e alla prossima!
Sara Recordati

sabato 7 dicembre 2019

RECENSIONE de “Paradiso assassino” di Fabio Trombetti in collaborazione con autore


RECENSIONE de “Paradiso assassino” di Fabio Trombetti in collaborazione con autore 

Editore
NeP edizioni
Data di pubblicazione
22 feb 2019
Lunghezza del libro
148 pagine 

Bicchiere caffè ☕️ in cellulosa #giftedby Eco bio shopping colazione 🥞 Pandistelle

Recensione 
“Un Paradiso sotto il cielo, l’inferno sopra la neve…”
Questa è la dedica, cari amici lettori, che Fabio, l’autore, mi ha scritto sulla prima pagina del suo libro; quando l’ho letta ho pensato: “ma che bella questa dedica, sembra una strofa… Poi quando ho finito il thriller ho capito che in queste due righe è racchiuso il sapore e l’essenza del romanzo stesso. 
Devo dire che l’ho letto veramente tutto d’un fiato, il ritmo narrativo è veramente veloce e accattivante, mi sono ritrovata alla fine del libro dicendo: “Wow, ma è già finito?“ 
La storia narra di Nico, il protagonista, che per staccare la spina dal lavoro e da una relazione appena finita, si reca a Paradiso, un paese molto piccolo situato nelle Alpi che conta poche decine di persone.
È fine ottobre, ed una insolita nevicata paralizza il paese isolandolo, qui Nico si troverà ad affrontare dei misteri e delle situazioni inspiegabili, al limite del paranormale.

“Tra infinite parentesi malmesse e indubbie sfortune immeritate la sua vita a partire dai “venti” era stata bruciata in investimenti sbagliati; era ora di cambiare registro, e forse proprio per scaramanzia non disse, la mattina precedente, di essere entrato nei 30. Non più parole, non più festeggiamenti per deludere poi un’aspettativa risolta in un epilogo infelice. Soltanto emozioni, vivere il momento, e fidarsi col cuore, più che con la testa. Ora c’erano Astrid, Franz, e Klara. Quella che finalmente, dopo tanto peregrinare in giro per le sue insicurezze affettive, poteva chiamare “famiglia”! E che stava per dargli, come ogni famiglia che si rispetti, il primo dolore.”

Lo stile dell’autore è veramente scorrevole, discorsivo, sebbene non tralasci minimamente le descrizioni dei luoghi, delle emozioni, dei personaggi, facendoci immergere completamente nella trama; la neve, il mistero, i colpi di scena, sono agghiaccianti, e fanno provare al lettore veri e propri i brividi.
Verso la fine del libro si penserà quasi di trovarsi in un fantasy, invece l’autore ci darà una spiegazione per tutto, rimettendo tutti i tasselli mancanti al loro posto. 
Un buon thriller, adrenalinico e sconvolgente.
4/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

VI PIACCIONO I THRILLER UN PO’ CUPI E MISTERIOSI?!?

mercoledì 4 dicembre 2019

INTERVISTA a Marcella Ricci di Tantilibriecaffe in collaborazione con Maratta Edizioni


INTERVISTA a Marcella Ricci di Tantilibriecaffe in collaborazione con Maratta Edizioni

✔️ Prima di tutto parlaci di te: quali sono le tue passioni, i tuoi hobbies, il tuo lavoro....
Sono una biologa appassionata di animali e natura, che sono da sempre la mia passione più grande. Ho due lavori: insegno biologia e chimica alle scuole superiori e gestisco un’attività di educazione ambientale e divulgazione naturalistica rivolta ai turisti di hotel e resort, in Italia e all’estero. Ho viaggiato moltissimo, sia in Italia che nel mondo, lavorando in posti bellissimi come la Baja California, le Maldive, il Kenya e il meraviglioso Mediterraneo. Adoro la barca a vela, con cui faccio avvistamento cetacei in Liguria, per conto di una scuola di vela, adoro i gatti, leggere e scrivere (ovviamente), e viaggiare il più possibile.

✔️ Qual è il motivo principale per cui scrivi e cosa vuoi trasmettere ai tuoi lettori?
Mi piace immaginare storie e situazioni, persone che vorrei conoscere o vedere. Per cui mi piace scrivere di questi personaggi che mi immagino…😉
Ai miei lettori voglio trasmettere il messaggio che anche un’esordiente può scrivere bene,  e spero sempre che i miei romanzi (ne ho pubblicati 3) suscitino emozioni sia belle che brutte, perché la cosa peggiore in un romanzo è che non susciti nulla in chi legge.

✔️ Parliamo del tuo romanzo “La vita di noi due”. Com’è nata la storia?
Diciamo per metà rifacendomi a un amico che faceva il lavoro del protagonista, il pilota di voli a lungo raggio, anche se Francesco, nel libro, è ovviamente molto diverso da quello che avevo conosciuto. Mi piaceva l’idea di parlare di una persona con un’occupazione così insolita, che ai tempi mi aveva molto incuriosito, e ho provato a descrivere come poteva essere la sua vita, ovviamente documentandomi. Francesco adora il suo lavoro, ma non essendo mai a casa qualche problemuccio, diciamo così, insorge nella sua vita coniugale e anche quando si ritrova single… l’altra metà del libro si svolge alle Maldive, dove ho lavorato  per mesi, e il personaggio femminile si ispira proprio al lavoro che facevo e che adesso fanno i miei collaboratori: la biologa marina in un villaggio turistico. Aurora, che lavora lì da mesi, è un po’ come Francesco: una vita in giro per il mondo, con le soddisfazioni e le difficoltà che questo provoca. Il loro incontro riuscirà a risolvere questo “problema” che entrambi hanno? O ci penserà lo tsunami che il 26 dicembre 2004 ha sconvolto l’oceano Indiano???? Questa tragedia l’ho vissuta indirettamente, ero alle Maldive per lavoro la settimana prima di quella fatidica data, e molti miei collaboratori erano lì o lo hanno vissuto, come riportato da me  nelle note finali del libro. Mi piaceva l’idea di parlare di questa tragedia, ormai successa 15 anni fa.


✔️ Oltre a scrivere ami anche leggere? Se sì, quali sono i tuoi generi e autori preferiti?
Sì, anche se ho poco tempo. Mi piacciono i thriller, gli storici, la fantascienza. Non ho autori preferiti, dipende dalla trama del libro. Mi piacciono anche i saggi su natura e astronomia, ne ho parecchi.

martedì 3 dicembre 2019

RECENSIONE de “Il labirinto rosso” in collaborazione con autrice Barbara Sarri


RECENSIONE de “Il labirinto rosso” in collaborazione con autrice Barbara Sarri

  • Data di pubblicazione: 5 nov 2018
  • Editore: HarperCollins Italia
  • 133 pagine 

Cari amici lettori, eccoci qui con la seconda indagine della nostra particolare detective Isabel Blanco. La storia si apre subito con un selfie, ma un selfie di un cadavere....

“La morte è notizia e come tale deve essere fotografata, filmata e postata. Siamo cambiati in quest’era digitale, che ci porta a stare sempre a testa bassa sui telefoni, ovunque, qualunque cosa si faccia. La testa china, un tempo, si usava per una riflessione, per un esame di coscienza, per pregare… Il nuovo Dio è oggi la rete e noi, spesso inconsapevolmente, ne siamo adepti.“

Isabel è su un treno diretto a Milano e si trova spettatrice di un assassinio, che avviene nella sua carrozza poche file più avanti, di un’anziana signora.
Da qui parte subito l’indagine che inizialmente si svolge a Firenze. Isabel viene subito affiancata al commissario Romeo Mazzarri, e tra i due lo sappiamo che c’è un certo feeling… Anche in questo thriller, da ritmo serrato, di base abbiamo la protagonista Isabel, che come nel primo libro si scopre invischiata nuovamente in un’inchiesta che parla di violenza su una ragazza.

“Ognuno trova il suo personale riscatto contro la violenza. È la risposta che bisogna dare per continuare a vivere e ad amarsi dopo che altri non lo hanno fatto. C’è chi lo fa ballando, c’è chi l’ha fatto con l’arte e come Artemisia Gentileschi, c’è chi ritrova la voce che ha perso con un violino. È un modo per dire: torno a parlare, ad affermare l’essenza d‘esistere.”

In questo giallo-thriller si alternano mistero, (Isabel avrà a che fare con il mondo esoterico, con tanto di streghe e riti propiziatori), e una sottile e piacevole ironia, che terranno incollato il lettore.
Una cosa è sicura, Isabel Blanco, mai come in questo secondo volume è empatica e umana, attenta ai colori e sapori, immersa completamente nel caso, riesce a  entrare subito in sintonia e capire le persone, abbattendo le barriere e gli scudi che si creano.

“Il dolore può schiacciarti, dominarti, annientarti ma anche renderti forte, non invulnerabile perché non è possibile esserlo, ma si può guarire e tornare a sorridere.“

Insomma, anche in questo libro, la Sarri continua la sua missione di sensibilizzazione riguardante la violenza sulle donne. Isabel è un po’ la trasposizione di Barbara Sarri, che tramite l’insegnamento del flamenco aiuta tantissime donne vittime di abusi, nei centri antiviolenza: Una rosa 🌹 non un pugno 👊 
4,5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

📌📌📌 RECENSIONE 📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre Destinazione felicità di Guendalina Bosio in collaborazione con autrice

  📌📌📌  RECENSIONE  📌📌📌 LE RECENSIONI DI MADRE #lerecensionidimadre  Destinazione felicità di  Guendalina Bosio in collaborazione con a...