martedì 31 marzo 2020

RECENSIONE de “Dante e la tartaruga” di Vincenzo Spinelli in COLLABORAZIONE con autore


RECENSIONE de “Dante e la tartaruga” di Vincenzo Spinelli in COLLABORAZIONE con autore

Editore
Il Seme Bianco
Data di pubblicazione
20 nov 2019
Lunghezza del libro
127 pagine 

Dante e la Tartaruga è la storia contemporanea (e folle) di due innamorati che vivono nella periferia bolognese. Stanchi di condurre un’esistenza ai margini della società ed esausti di vacillare perennemente sulla soglia della povertà, decidono di commettere un omicidio per appropriarsi del patrimonio della ricca e odiosa signora Scalpini, così da poter poi rilevare la libreria Shakespeare and Company di Parigi. 
Il protagonista, Dante Chitano, da anni sogna di fare lo scrittore ed Elena Bugetti vorrebbe soltanto vivere serenamente insieme a lui. Riusciranno, al termine di questa avventura surreale e rocambolesca, a coronare i loro sogni?

Un libro, come giustamente descritto nella sinossi, folle e underground. 
Dante Chitano, il nostro protagonista è un giovane scrittore... o almeno tale vorrebbe diventare, anche se fino ad oggi nessuna casa editrice ha preso in considerazione il suo manoscritto dal titolo improbabile e surreale: Nella mente di un pervertito qualunque. 
Un giovane che si trascina in una vita volta più all’auto commiserazione che alla volontà di lavorare o fare qualsiasi cosa che possa mantenere lui e la sua fidanzata Elena, che al momento è costretta ad andare a fare la pulizia dalla megera signora Scalpini, che la umilia e la denigra. 
Uno spaccato di vita moderna, due giovani che tirano a campare tra vizi, droga, psicofarmaci, vino da discount e sesso. 
Ma Dante ha un’idea geniale, o almeno lui lo crede, uccidere la signora Scalpini, non prima ovviamente di farle fare testamento a favore di lui e la fidanzata, ereditando tutti i suoi averi.  Il suo sogno è diventare uno scrittore e comprare la libreria dei suoi sogni a Parigi. 
Tra deliri, visioni; sì perché Dante per almeno metà libro dialoga con i poster appesi in casa come fossero personaggi reali, lo sentiremo parlare con Mark Twain, Spartaco, Dostoevskij, e tanti altri, si svilupperà la storia per l’attuazione di questo piano folle di assassinio. Perché come ribadisce sempre Dante: Mors tua vita mea! 
Il romanzo ha un linguaggio parecchio volgare e scurrile, ma che ben si confà ai caratteri dei personaggi. 
Forse io avrei un po’ glissato su tutti quei dialoghi immaginari tra Dante e i personaggi storici e anche talvolta sulle scene di sesso un po’ accese... 
Resta comunque secondo me un libro veramente particolare che ho apprezzato e che ho letto tutto d’un fiato in poche ore. 
4,25/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

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