Data di pubblicazione
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15 mar 2018
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Lunghezza del libro
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192 pagine
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Recensione
La cosa che ho notato subito leggendo il romanzo è che non ci sono i capitoli, come se l’autrice volesse che leggessimo il romanzo tutto d’un fiato. La voce narrante è in terza persona, questo da un lato dà al lettore un distacco in modo da vedere e anche analizzare i fatti esterni alla vicenda, ma da un lato rende la narrazione un po’ troppo fredda e distaccata. Personalmente avrei scelto la narrazione in prima persona fatta da Clarissa, la protagonista, per rendere più intenso anche il tema trattato che è quello del bullismo, ed è un tema delicato e un po’ scomodo che andrebbe affrontato secondo me un pochino più a fondo.
La protagonista Clarissa all’apparenza timida e riservata è invece vittima di bullismo ed è oltretutto vittima pure dell’indifferenza sociale e familiare. Come tante ragazze con problemi sociali tende all’autolesionismo, e questo nonostante sia evidente non viene notato dei compagni di scuola né dai genitori stessi troppo presi dal lavoro e dalla loro vita frenetica.
Ho notato anche alcuni cliché e situazioni di coincidenze al limite del surreale, forse il romanzo è adatto, come mi comunicava l’autrice, ad un pubblico adolescenziale che vuole sognare e credere ancora nelle favole a lieto fine.
Nel complesso comunque risulta un buon libro, piacevole, dal linguaggio veramente semplice e leggero.
La scrittura della Bianconi è ancora un po’ acerba ma probabilmente con il secondo romanzo avremo delle sorprese.
Il mio voto è 3,75/5 ⭐️⭐️⭐️
Il mio voto è 3,75/5 ⭐️⭐️⭐️
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