domenica 13 ottobre 2019

RECENSIONE de “Dal profondo del cuore. Diario ed esilio di un cardiochirurgo” di Ciro Campanella in COLLABORAZIONE con casa editrice Di Renzo Editore e addetta stampa Erika di Giulio


RECENSIONE de “Dal profondo del cuore. Diario ed esilio di un cardiochirurgo” di Ciro Campanella
in COLLABORAZIONE con casa editrice Di Renzo Editore e addetta stampa Erika di Giulio

Editore
Di Renzo Editore
Data di pubblicazione
3 apr 2017
Lunghezza del libro
166

Recensione 
Dal profondo del cuore, è l’essenza di questo libro-diario, l’essenza di un uomo straordinario, che attraverso la sua vita, ci insegna l’umiltà, la devozione, la passione infinita per il suo lavoro, e un’intelligenza e capacità di pensare “out of the box“ fuori dall’ordinario.
Tutto comincia nel 1967 quando dopo il diploma sceglierà la facoltà di medicina, e il motore della decisione sarà proprio la madre di Campanella che gli disse: “Fare qualcosa di positivo per gli altri è ciò che porta maggiori premi morali“.
Campanella si laureò in anatomia patologica con il massimo dei voti, e iniziò il tirocinio presso il Policlinico Umberto I di Roma. Da qui iniziano una serie di trasferimenti che lo portano prima a girare l’Italia e successivamente tutto il mondo, la sua fame di conoscenza e volontà di specializzazione lo portano a conoscere e affiancarsi ai più grandi professori di fama mondiale.

“Quando ero ragazzino e abitavamo in un appartamento a Cosenza mi ripetevo: “Io da qui, un giorno, andrò via. Ebbene, quella stessa sensazione di mobilità, di irrequietezza, mi ha continuato ad accompagnare per tutta la vita. Sono sempre stato un moderno Enea, alla ricerca di coste sconosciute sulle quali approdare. Con scopi meno belligeranti, forse, ma con uguale fantasia, coraggio e determinazione.“

Passando per il Sudafrica, Cape Town, Durban, Edimburgo, il professor Ciro Campanella, lavorando 18-20 ore al giorno e affiancato da luminari della medicina e cardiochirurgia, affrontando “l’inaspettato“, acquisisce una specializzazione e conoscenza che in Italia a quei tempi erano fantascienza.
D’altra parte in cardiochirurgia l’inaspettato non è una possibilità, è quasi una certezza. In poco tempo il dottor Ciro Campanella era riuscito a guadagnarsi la stima e rispetto di alcuni GRANDI della storia della chirurgia internazionale.
A soli 36 anni, Campanella aveva già raggiunto l’indipendenza chirurgica, lasciandosi però alle spalle i resti di una vita familiare di cui non si era saputo né potuto prendersi cura. Da una parte aveva costruito la piramide della sua ascesa professionale, mentre dall’altra rimanevano soltanto le macerie della sua vita privata.
La vita professionale del dottor Campanella al ritorno a Roma lo fanno sentire come uno straniero in patria, le sue parole dicono: “io ero arrivato a Roma direttamente da Marte!“
Ma ciò che fa di un uomo un “grande“ uomo è saper accettare la sconfitta, il mestiere del cardiochirurgo è un mestiere nel quale non si può vivere di rabbia o rancore. Quando si entra in sala operatoria devi essere in uno stato d’animo che definirei zen: concentrato e rilassato, presente e distaccato al tempo stesso.
Campanella ha scoperto, tornando in Italia, che non si riesce a cambiare un sistema, e tantomeno un atteggiamento mentale, fatto di di individui ai quali nessuno ha insegnato una buona prassi e che, alla meglio, possono dirsi autodidatti. Si parla di individui che hanno perduto le loro vite professionali senza mai scoprire dove sarebbero potuti arrivare, se solo avessero avuto il coraggio di provarci.
Questo libro è un uomo, un medico, una vita assolutamente straordinaria, sensibile e umile, un diario che tutti, dovrebbero leggere e conoscere.
ILLUMINANTE, ARRIVA AL CUORE. 
5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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