RECENSIONE de "Il collezionista di bambole" in COLLABORAZIONE con autrice Angela Failla e Graus Editore
Data di pubblicazione: 1 gen 2013
Lunghezza del libro: 232
Genere: thriller
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Sinossi
Una serie di delitti sta sconvolgendo la tranquilla città di Bright: tre donne sono state uccise, tutte in modi diversi. L’unica costante è che su ogni delitto viene ritrovata una polaroid. Conosciutisi sulla scena del delitto, la promettente giornalista Shelly Watkins e il detective Manuel Boselli, chiamato a risolvere il caso, dovranno fare i conti con il Giocattolaio, il serial killer che ha gettato nel panico la città. Ma qualcuno li spia, li osserva, li segue e partecipa come spettatore, mandando loro messaggi e trascinandoli in un gioco crudele. Un’avventura dove il tempo incalza e tutto è il contrario di tutto. Perché il Giocattolaio ha già definito ogni cosa. Perché la fine è proprio l’inizio.
Recensione
Tre donne sono state uccise, tutte in modi diversi e niente sembra accomunare i delitti tranne una polaroid rinvenuta su ogni cadavere, foto che conduce al successivo assassinio. Chiamato a risolvere il caso è il tenente Manuel Boselli, alle prese con l’orribile serial killer che sta gettando nel panico la città di Bright in Virginia. Un assassino spietato che lascia citazioni latine, compone anagrammi ed è ossessionato dal numero 5.
Perché le citazioni? Perché il numero cinque? Perché le polaroid? Perché le bambole?
Ma il detective deve anche rispondere al quesito più importante: perché il Giocattolaio lo sta sfidando? Dalle prime pagine emerge il talento investigativo racchiuso in un testo che emoziona con particolari tecnico-scientifici che, in un crescendo di tensione, rendono l’indagine realistica e avvincente. Inizia così la corsa all’uomo. Pagina dopo pagina il lettore può immaginare l’identità del misterioso assassino, ma deve aspettare l’epilogo per identificarlo definitivamente. Con l’aiuto dell’ambiziosa giornalista Shelly Wathkins, Manuel Boselli si tuffa in un’avventura senza ritorno dove tutto è il contrario di tutto. La scrittrice, con il suo genio creativo, la terminologia e le diverse ricerche, confeziona un racconto forte, dalle giuste tinte del giallo e con un colpo di scena finale degno dei migliori thriller.
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