domenica 26 gennaio 2020

RECENSIONE de “Non ti aspettavo” in COLLABORAZIONE con autore Patrik D'Anello


RECENSIONE de “Non ti aspettavo” in COLLABORAZIONE con autore 

Editore
LFA Publisher
Data di pubblicazione
31 gen 2019
Lunghezza del libro
116 pagine 

“Perché l’amore non ha né un inizio né una fine, ma ha solo bisogno di qualcuno che ci creda.“

Sì io credo ancora nell’amore, nell’amore che ti salva, nell’amore che cancella il tuo passato, nell’amore che ti fa rinascere…

Non servono tante pagine per raccontare una storia, per creare un sogno, per esprimere quello che si ha dentro. In questo romanzo Patrik D’Anello fa uno splendido lavoro, la scrittura è lineare, fluida, accattivante. 
Sergio è un uomo spento, invisibile, triste, fino all’incontro casuale con Sara.

“Non aggiungeva mai lo zucchero al caffè, lo buttava giù così, amaro, anche se non gli piaceva. Aveva smesso di preoccuparsi da un po’ di ciò che gli potesse piacere o meno nella sua vita. Ormai prendeva le cose così com’erano, senza sforzarsi più di cambiarle e adattarle al suo modo di essere.”

Quest’incontro, che ancora lui non sa cambierà la sua vita, ma la cambierà solo nel momento in cui lui si lascerà andare e affronterà il suo passato. I fantasmi, i rancori, le paure, possono essere cancellate dall’amore puro? Ma se è dello stesso amore che abbiamo paura come potremo abbracciarlo?
Patrik è un ragazzo giovanissimo ma con un talento innato per la scrittura, almeno secondo il mio modesto parere, con questo suo romanzo d’esordio ci regala una vera chicca, con tanto di colpo di scena finale. 
Parlare d’amore è una cosa molto difficile, ma D’Anello lo fa con una maturità invidiabile. 

Questo libro lo dedico a tutte quelle persone che non hanno più voglia di sorridere. A tutte quelle persone che non credono più nell’amore. A tutte quelle persone che si nascondono nell’angolino buio della loro stanza. Lo dedico a tutte quelle persone che si identificano in Sergio e Sara. Lo dedico a chi non ascolta più nemmeno se stesso. A chi ha creduto nelle parole sbagliate e nelle promesse infrante. Lo dedico a chi è stanco anche per dormire, a chi ha chiuso gli occhi, a chi ha chiuso il cuore. Lo dedico a chi si sta sgretolando, a chi non ha più mosso un passo, a chi sta lasciando passare i giorni senza riprendere in mano la propria vita. Lo dedico a tutte quelle persone che non si sono più sentite chiedere “come stai?” Lo dedico a chi sta urlando dentro ma non c’è nessuno che lo ascolta, a chi si sente perso e a chi si sente vuoto. Lo dedico a tutte le maschere sorridenti che indossate ogni giorno, ma anche a quel sorriso spento che ci nascondete dietro. Lo dedico a chi ha provato a rialzarsi, per poi cadere ancora più in basso, ancora più solo. Lo dedico all’amore e alla sua bellezza. All’amore perché alla fine è tutto ciò che conta, è tutto ciò per cui lottiamo, perché è tutto ciò per cui abbia un senso vivere. Lo dedico all’amore perché è bello da impazzire, perché è dentro ognuno di noi, basta ricordarsi dove l’abbiamo messo. 
4,5 su 5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

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