venerdì 10 gennaio 2020

RECENSIONE de “Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti


RECENSIONE de “Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti 

Polenta Arnaboldi squisita 😋 #giftedby @degustabox #degustablogger

Editore
Tea
Data di pubblicazione
4 gen 2018
Lunghezza del libro
366 pagine 

*** VI PIACE LA TUTI, L’AVETE LETTO? ***

“La solitudine avvolgeva Teresa come un abito troppo stretto, un corsetto d’altri tempi, che in pubblico faceva raddrizzare la schiena ma nell’intimo rubava il respiro. Aveva imparato a curarla come faceva un antidoto con il veleno: la assorbiva a piccole dosi, ogni giorno. Non si sottraeva, non cercava diversivi: restava ferma e si faceva mordere. Così l’anima aveva imparato a produrre gli anticorpi e aveva smesso di morirne.“

Che dire, cari amici lettori, ho iniziato l’anno nel migliore dei modi leggendo questo romanzo della Tuti. Devo dire che sono andata quasi per caso, partecipando alla challenge di @piccolimomentidiecstasy intitolata #anoicepiacemalato
Se non avessi saputo che questo era il romanzo d’esordio di Ilaria Tuti, beh non l’avrei lontanamente immaginato. 
È un thriller completo, con le “palle“, una scrittura talmente buona e matura da essere tranquillamente affiancata a maestri del genere come Jeffery Deaver, Dorn, Fitzek, eccetera.
Ho amato tutto in questo libro, dal prologo all’epilogo. Persino i ringraziamenti vanno letti perché arricchiscono il lettore di quel qualcosa in più. Per quanto riguarda la trama è anch’essa geniale, capitoli molto brevi, tengono altissima l’attenzione e la suspense del lettore. 
Ambientato in un paesino di poche anime tra le Alpi, dove a sconvolgere di più non sono i peccati, ma gli sforzi della comunità di coprire peccatori e lasciare le vittime nelle mani dei carnefici, pur di salvaguardare l’integrità del gruppo.
E che dire della protagonista, il commissario Teresa Battaglia, una donna prima di tutto, leader indiscussa nell’ambito del distretto e con i colleghi, ma intimamente sola e piena di debolezze fisiche e mentali.

“Non sono i piedi gonfi a farmi vergognare, le mani che a volte sembrano mancare la presa o gli occhi che confondono le parole e si appannano. 
È l’eclissi della mente a togliermi il sonno, perché altro non sono se non i miei pensieri, i ricordi, le speranze legate ai sogni. Altro non sono se non queste emozioni e la mia dignità.”

Mi è piaciuto talmente tanto da iniziare subito il seguito “Ninfa dormiente“. 
Per me è indiscutibilmente 5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

“Forse loro vedono il mondo meglio di noi” disse in un sussurro. “Vedono l’inferno che abbiamo sotto i piedi, mentre noi contempliamo i fiori che crescono sul terreno. Il loro passato li ha privati di un filtro che a noi invece è stato concesso.”

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