domenica 2 giugno 2019

RECENSIONE de Absence. Il gioco dei quattro in COLLABORAZIONE con autrice Chiara Panzuti


RECENSIONE de Absence. Il gioco dei quattro in COLLABORAZIONE con autrice Chiara Panzuti

Editore
Fazi
Data di pubblicazione
1 giu 2017
Lunghezza del libro
335 pagine 

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Sinossi 
Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l'ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all'altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all'improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c'è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l'unico indizio che conta è nascosto all'interno di un biglietto: 0°13'07''S78°30'35''W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel - come lei scomparsi dal mondo - la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo. Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.

Recensione 
Un libro che va giù come un bicchiere d’acqua, ma che brucia dentro come un liquore ad altissima gradazione. Faith l’empatica, Jared il leader protettivo, Christabel la pessimista cronica, Scott l’irriverente simpatico.
Quattro ragazzi che svaniscono nel vero senso della parola, sono invisibili per loro stessi e per tutto il mondo che li circonda.

“Ero sparita. Scomparsa. Invisibile. Ero completamente sbiadita. Fine dei giochi. Dov’ero finita? Perché quella realtà mi aveva improvvisamente sputata fuori? Di punto in bianco, senza preavviso, stavo impazzendo.“

Questo romanzo è magico, in realtà l’ho trovato geniale. L’idea della Panzuti, alla base, è un parallelismo della vita che viviamo in questo momento. Abbiamo così tante distrazioni nella vita. Abbiamo amici, lavoro, appuntamenti. Televisione, cellulari, pc. Video, immagini, musica. Questo ci dicono, creando centinaia di cordoni ombelicali che ci fanno sentire presenti, impegnati, senza spazio per i pensieri. E poi in un lampo sei solo. Nessuno conosce i tuoi problemi, nessuno ti conosce davvero. Questo libro mi ha portato a riflettere: sono i quattro ragazzi ad essere invisibili o è il mondo che non li hai mai visti realmente? Così impegnato nella vita frenetica e assurda, e così distratto?
C’è così tanta differenza tra vedere e guardare… Tra ascoltare e capire. A volte occorre ritrovare se stessi, e per farlo servono più esperienze che specchi. Geniale, enigmatico, se questo è solo il primo volume della trilogia cosa ci si riserverà l’autrice negli altri due? Imperdibile. 5/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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