sabato 30 marzo 2019

RECENSIONE de Scrivi in COLLABORAZIONE - eBook con autrice Marianna Brogi


RECENSIONE de Scrivi in COLLABORAZIONE - eBook con autrice Marianna Brogi
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Sinossi 
Due donne, due tempi fra loro lontani, un paese antico e remoto, due storie che si intrecciano nel tempo, in un dialogo appassionato e riflessivo. I due fili narrativi di Celeste e Dorotea si dipanano parallelamente, attraverso un affresco affascinante di tempi e luoghi, nelle sfaccettature dell’Italia del Novecento, fino a confluire in un’unica corrente narrativa, potente ed evocativa

Recensione 
Ho letto questo romanzo in un batter di ciglia, le parole scorrevano velocissime, non riuscivo a staccarmi dal testo, almeno fino a poco più della metà, poi i pensieri e l’attenzione si sono fatti leggermente più confusi… Ma andiamo per ordine. 
Sicuramente il romanzo si può classificare come narrativo-storico. La storia principale è quella di Celeste, vissuta ai primi del ‘900, nell’Italia centrale e a cavallo con la seconda guerra mondiale, arrivando fino ai giorni nostri. La sua vita è narrata da Dorotea, che scopriremo essere in seguito la bambina e la ragazza a cui celeste faceva da tata nei primi anni ‘80.
Siamo a Pennabilli, un piccolo comune in provincia di Rimini. La vita di Celeste comincia qui, una bimba cresciuta veramente troppo in fretta, senza istruzione, mandata a lavorare come serva presso famiglie benestanti alla sola età di sette anni. Cresciuta nel timore reverenziale dei precetti religiosi e con la completa diffidenza per gli uomini. Pennabilli per lei all’epoca significava fame, povertà, ignoranza e l’odio di sua madre, che l’aveva ripudiata appena venuta al mondo. 
Celeste si ritrova troppo presto giovane donna e anche praticamente sposata senza averlo mai desiderato con un marinaio, che non la rispettò mai né come moglie né come donna, ma che la trattò come poco più di una serva.
Il romanzo è dedicato sicuramente a due persone principali, la prima è Celeste come abbiamo detto, la seconda è Marcello, un giovane ragazzo che è come un fratello per Dorotea ma segnato da un destino tragico.

[È stato allora che ho deciso di scrivere di Celeste e della mia infanzia vissuta tra sogno e realtà, in un mondo speciale in cui nessuno morirà mai. In cui io fermerò il tempo. È stato così che la sua storia è diventata anche la mia, e poi quella di Marcello, mentre scrivevo per raccontargli il corso della vita, per narrargli le mie scelte e il mio dolore.]

Celeste passava le giornate con Dorotea, quella donna, ormai anziana, che la vita aveva cercato di spezzare in mille occasioni, ma che in realtà non si era nemmeno mai piegata, mantenendo una integrità morale, un’allegria, un amore per la vita che ha trasmesso a Dorotea.
Il romanzo è veramente molto profondo, non riusciamo a staccarci per sapere tutta la vita di Celeste, questa incredibile donna, ma poi alla sua morte il tutto diviene confuso. 
I pensieri e le parole diventano come un fiume in piena e sono difficili e contorti da seguire. La cosa che ho percepito è che probabilmente il finale del romanzo, è stato scritto più che per essere letto, per l’irrefrenabile impeto dello scrivere stesso, per dar sfogo e liberare la mente all’autrice.
È sicuramente un libro molto introspettivo, che rivela moltissimo dell’autrice che ha scritto senza filtri, senza freni inibitori.

[“Mi fermerò forse quando non avrò più nulla da dire? Forse non mi bloccherò mai. O forse, quando mi fermerò, capirò che questa è stata solo una mia convinzione, e nulla di quello che ho scritto è reale.“]
Voto 4 su 5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

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