martedì 26 marzo 2019

RECENSIONE de La stanza della tessitrice - Cristina Caboni e Garzanti



RECENSIONE de La stanza della tessitrice in collaborazione con autrice Cristina Caboni e casa editrice Garzanti
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Editore: Garzanti Libri
Data di pubblicazione: 18 ott 2018
Lunghezza del libro: 300
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Sinossi 
Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l'ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c'è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l'unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all'epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell'incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l'ago più acuminato non può scalfire.

Recensione 

[“Chi ha il coraggio di superare le proprie paure è capace di tessere il filo della vita. Afferra il tuo, adesso, e compi il tuo destino, figlia del mio cuore”.]

Un romanzo che mi ha veramente dato molto, che mi ha toccato nel profondo, che trasuda creatività, speranza, sogni e desideri. Un coro di donne fortissime, che entrano con le loro storie nel nostro cuore. Caterina e Camilla, due donne che creano abiti magici, abiti che riescono a fare stare bene chi li indossa. Vissute in due epoche molto distanti, ma accomunate dalla stessa passione.

[Le bastava solo parlare di un abito e subito sapeva come modificarlo e trasformarlo: negli occhi delle clienti leggeva ciò che custodivano nel cuore. Erano desideri e sogni insieme. Coglieva le loro emozioni e ne ricavava stoffe di luce e di gioia che applicava ai modelli.]

Lo stile narrativo è semplice, diretto, ma veramente molto passionale. Un romanzo che consiglio veramente a tutte le donne. Ogni capitolo all’inizio ci svela la descrizione di un tessuto, il romanzo è caratterizzato dal passaggio tra differenti  epoche e città. 
La tradizione al centro del romanzo e tramandata nel tempo è quella degli scrapolari, dei sacchetti di stoffa che non dovevano mai essere aperti e custodivano al loro interno l’essenza di chi li avrebbe portati, cuciti nei propri vestiti. 

[Taglia tutto quello che è di troppo, ma abbi cura dei fili essenziali.]

Un romanzo che fa sognare, uno stile unico. 
Voto 4,5 su 5 ⭐️⭐️⭐️⭐️

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